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Patti, acqua a singhiozzo nelle case: pozzi quasi prosciugati

L’assessore Antonino Lena: la rete idrica vetusta aggrava i disagi dei cittadini, stiamo lavorando per rinnovarla

PATTI. Ormai da oltre un mese parecchie zone cittadine sono pressocchè a secco perché l'acqua arriva a singhiozzo e, il più delle volte, solo nelle ore notturne. Chi ha i serbatoi ha potuto ovviare al grave inconvenienti, anche se, in parecchie circostanze, gli stessi si sono svuotati; altri, invece, hanno dovuto imparare a "convivere" (compresi gli esercizi commerciali) con l'emergenza.

Molti lamentano il fatto che la cittadinanza non è stata avvertita e che si sta facendo poco o nulla per trovare una soluzione al problema. Stando alle parole dell'assessore Antonino Lena, le cause principali sono da ricercare "nel lungo periodo di siccità che ha fatto ridurre considerevolmente la quantità di acqua nei pozzi e nella fatiscenza della condotta idrica, che, tra l'altro, presenta numerose perdite".

"E' impossibile risolvere in breve un problema annoso - aggiunge Lena - perché occorre intervenire sull'acquedotto comunale. Purtroppo, però, tali lavori non si possono eseguire con i fondi delle casse comunali, per cui bisognerà ottenere dei finanziamenti".

Ribadendo che "quanto si poteva fare è stato fatto", Lena precisa che "grazie ad un privato si prelevano da un pozzo centomila litri d'acqua che vengono poi distribuiti con le autobotti del comune. A breve saranno completati i lavori sulla condotta di Carasi, per collegare il serbatoio di San Pietro all'acquedotto centrale e così risolvere il problema nella contrada San Paolo e nella zona della Cattedrale".

L'assessore anticipa che "si pensa di scavare un nuovo pozzo a Moreri, con la realizzazione di una condotta per collegarlo al serbatoio esistente e risolvere così il problema nelle frazioni, dove, in futuro, si pensa di realizzare pure la rete idrica, visto che si attende un finanziamento della Regione, alla quale è stato presentato un progetto di 800.000 euro".

Intanto, la cittadinanza guarda, però, al presente con tutte le sue difficoltà e continua a centellinare quel poco di prezioso liquido che ha a disposizione. Un tempo, quando mancava l'acqua, molti "ricorrevano" alla Fontana del Calice per riempire bidoni. Ma adesso anch'essa è praticamente prosciugata e, quindi, non resta che pregare per la pioggia.

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