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Riparte la procedura di licenziamento per gli impiegati dei servizi sociali

A rischio ci sono circa 600 posti, oltre duemila le persone assistite. Decisivo l’incontro fra Croce e Crocetta

MESSINA. Riavviata la procedura che in venti giorni taglierà seicento posti di lavoro. Da mercoledì prossimo, se non interverranno novità sostanziali, partirà la procedura di licenziamento per quasi seicento lavoratori impegnati nel settore dei servizi sociali: dall'assistenza domiciliare agli anziani e ai portatori di handicap alla gestione della casa di riposo Casa Serena. A rischio, oltre ai posti di lavoro, oltre duemila assistiti. Precipita la situazione nel settore dei servi sociali.
Momenti di grande tensione ieri mattina all'ufficio provinciale di lavoro dove sul tavolo c'erano una trentina dei licenziamenti in questione relativi ai posti della cooperativa Nuova Presenza che si occupa dell'assistenza nella zona centro della città. Invece di mettere in stand by i tagli, così come era stato fatto per gli altri posti delle altre cooperative nei giorni scorsi, in attesa di risposte da Comune e Regione sui nuovi bandi di gara, le cooperative, davanti al silenzio delle istituzioni, hanno deciso di andare avanti con i licenziamenti. Solo con la mediazione del sindacato si è arrivati ad ottenere una proroga di una settimana. Mercoledì 19 dicembre sarà però la giornata decisiva. E per tutti. Da quel momento, se da palazzo Zanca non arriveranno novità sulle nuove gare che scadono tra la fine di dicembre e la prima metà di gennaio, sarà avviato il percorso che porterà in venti giorni ai licenziamenti e allo stop dei servizi. Un colpo mortale per le categorie più disagiate. Almeno duemila gli assistiti. Le cooperative impegnate nei servizi sociali per molti anziani che abitano nei villaggi della zona nord e nella zona sud della città, sono l'unica ancora di salvezza.
Riflettori puntati sull'incontro che il commissario del Comune Luigi Croce avrà domani a Palermo con il presidente della Regione Rosario Crocetta. Il governatore, preoccupato dalle notizie che arrivano dallo Stretto ha convocato l'ex procuratore capo. Dal canto suo Croce ha intenzione di chiedere un contributo straordinario da cinquanta milioni di euro. Servirebbero a dare ossigeno alle casse di palazzo Zanca e probabilmente a riavviare i servizi che altrimenti sarebbero soppressi. Tra i soldi necessari oltre a quelli dei bandi ci sono quelli relativi alla ristrutturazione e alla messa a norma di Casa Serena altrimenti destinata a chiudere.

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