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Atm, i revisori bocciano il bilancio L’Orsa: «L’azienda trasporti è fallita»

I sindacati alzano il tiro: «Il commissario Croce abbia il coraggio di fare scelte radicali come Crocetta»

MESSINA. Il parere negativo dei revisori dei Conti dell'Atm sul bilancio di esercizio 2011 dice che l'azienda trasporti è nei fatti "fallita". Lo sostiene il sindacato Orsa dopo la notizia che la municipalizzata ha un "buco" di gestione di 20 milioni di euro circa e che serve un cambio di rotta. I debiti sono troppi e la ripresa dei servizi di trasporto pubblico non si vede. L'Orsa Trasporti con il responsabile Michele Barresi dice: «Era prevedibile che i tanti nodi accumulati nel tempo venissero prima o poi al pettine. Non era pensabile che dopo anni in cui non era mai stato approvato un bilancio, in assenza di un contratto di servizio con una "gestione finanziaria creativa", si potesse con la bacchetta magica trovare i conti in regola in un'azienda che è in evidente stato di fallimento conclamato e in cui abbiamo riscontrato tante e tali anomalie economiche, finanziarie e gestionali nei rapporti con Comune e Regione che ci hanno spinto - come Orsa Ugl e Cub - a coinvolgere la Magistratura a fare la dovuta chiarezza, il commissario Croce abbia il coraggio di fare per Atm scelte radicali e di emulare il presidente Crocetta che oggi ha azzerato tutti i funzionari che si sono occupati dell’Assessorato alla Formazione. Si usi lo stesso metodo di pulizia facendo tabula rasa di tutti quei burocrati e dirigenti che hanno responsabilità del fallimento della partecipata e che ancora oggi restano comodamente seduti sulle loro poltrone». I segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, Pino Foti, Enzo Testa e Silvio Lasagni affermano: «L'impietosa analisi descrive come un copia e incolla, rispetto agli anni precedenti, di chi sono le responsabilità del disastro della partecipata e conferma, punto per punto, i rilievi già mossi dalla Corte dei Conti nella dettagliata relazione inviata lo scorso 27 novembre anche alla Procura della Repubblica, l'azienda è al disastro perché, invece di adoperare le poche risorse che ha a disposizione per il servizio di trasporto urbano, è obbligata a pagare i conti del Comune mentre quest’ultimo non adempie ai propri doveri e non esercita il dovuto controllo. È chiaro da tempo di chi è la colpa della mancanza di autobus in circolazione e del perché non vengono pagati gli stipendi, ma amministrazione e consiglio comunale finora hanno preferito pensare che fosse sufficiente non approvare i bilanci e rinviare il problema». 

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