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Si ferma il cuore di trentacinquenne, al Papardo «miracolo» dopo 70 minuti

Era andato a trovare un parente ed è stato colto da malore: strappato alla morte grazie all’equipe di cardiologia

MESSINA. Viene strappato alla morte dopo che il suo cuore sembrava avesse cessato di battere definitivamente dopo 70 minuti di tentativi di rianimazione dall'equipe di cardiologia dell'ospedale Papardo guidata dal professore Giovanni Consolo. Un giovane di 35 anni, mercoledì mattina, è stato letteralmente riportato in vita dai medici dell'ospedale Papardo. L'uomo era andato a trovare un parente ricoverato all'interno della struttura. Durante la visita, il malore improvviso e quello che sembrava un arresto cardiaco. Dunque la corsa al pronto soccorso e poi il trasferimento al reparto di cardiologia. I medici dell'ospedale si sono prodigati per oltre settanta minuti e mentre si temeva il peggio l'uomo è stato strappato alla morte. Non ha riportato alcun danno all'apparato cardiaco e ieri mattina è stato dimesso sano come un pesce.

L'ospedale Papardo conferma l'ottimo livello raggiunto nel settore. Nei giorni scorsi, a testare la bravura, dei medici del Papardo era stato il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè. Miccichè che aveva accusato un malore durante un incontro politico è stato dimesso lunedì scorso. A prodigarsi erano stati tre primari dell'ospedale Papardo, da Tanino Sutera, direttore dell'unità di anestesia e rianimazione a Francesco Patanè, direttore del reparto di cardiochirurgia al primario di cardiologia Giovanni Consolo. Miccichè aveva accusato una lesione della parete inferiore del cuore. La lesione è stata immediatamente trattata con la riapertura del vaso che si stava chiudendo.

In primo piano al Papardo nei giorni scorsi anche il reparto di oncologia diretto dal professore Vincenzo Adamo. L'ospedale ha ospitato una delle tappe siciliane della "Maratona del trucco". Si tratta di un laboratorio gratuito di make-up dedicato alle donne che si sottopongono alle cure chemioterapiche. L'intento è quello di insegnare alle pazienti come attenuare gli effetti provocati dalla chemioterapia.

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