Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Tusa, anziano muore in casa: ritrovato dopo due mesi

La vittima, Gaspare Bellone, 60 anni, viveva nella centralissima via Roma. A rinvenire il cadavere è stato il fratello appena tornato dalla Germania

TUSA. Un’altra tragedia della solitudine, questa volta a Tusa. Un 60enne è morto probabilmente a causa di un malore all'interno della propria casa, ma il corpo è stato trovato solo dopo diverse settimane - pare addirittura due mesi - in avanzato stato di decomposizione.
La vittima, Gaspare Bellone, viveva nella centralissima via Roma. L'uomo non era sposato e da anni conduceva una vita solitaria tra la cittadina della valle dell'Halaesa e Milano, città nella quale si recava spesso. A rinvenire il cadavere è stato domenica sera il fratello, appena tornato dalla Germania, dove vive da molti anni. Il familiare si è recato a Tusa e ha cercato di contattare il fratello, ma non avendo avuto nessuna risposta è entrato in casa. Un cattivo odore presente all'interno dell'appartamento ha fatto presagire che fosse accaduto qualcosa di terribile. E infatti subito l'uomo ha scoperto il corpo del fratello riverso a terra, vicino al bagno, in avanzato stato di decomposizione.
Immediatamente ha avvisato i carabinieri della locale stazione che sono giunti sul posto facendo intervenire anche il medico legale. Quest'ultimo, dopo un esame esterno, ha stabilito che il decesso è avvenuto per un malore. Probabilmente l'uomo, invalido e sofferente da tempo, nel cuore della notte si è alzato ed è stato colto da un infarto.
Gasparino, così lo chiamavano in paese, viveva appartato, "era una persona schiva", racconta chi lo conosceva, "si muoveva spesso a piedi per raggiungere la sua campagna e non accettava passaggi nemmeno da amici". Era amante degli animali, appassionato in particolare di volatili e se ne prendeva cura tutti i giorni. Per la vita che conduceva la sua assenza in paese non ha destato subito sospetti tra i cittadini e chi lo conosceva. Solo la sorella, con la quale la frequentazione avveniva di rado, da diversi giorni aveva cercato di mettersi in contatto con lui. Non riuscendo a rintracciarlo, aveva chiesto in giro se qualcuno l'avesse visto, ma anche tra i conoscenti nessuna traccia del fratello. Così si è rivolta anche all'ufficio postale dove l'uomo ritirava la pensione di invalidità, ma i dipendenti delle poste le hanno riferito che non prelevava la pensione da quasi due mesi.
La morte di Gasparino ha turbato la domenica della cittadina alesina, che adesso riflette sul dramma della solitudine che colpisce molte persone anziane rimaste sole o abbandonate. In un epoca in cui tutti sono rintracciabili, riesce difficile comprendere come un uomo possa “sparire” agli occhi del paese, dimenticato dal mondo che lo circondava. Morire da soli, invece, è ancora possibile. Anche nell’era di internet e delle “celle” telefoniche. Ma forse il telefonino di Gasparino s’è scaricato troppo presto.

Caricamento commenti

Commenta la notizia