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Rifiuti a Capo d'Orlando, sì al piano Ma è scontro sull’aumento dei costi

CAPO D'ORLANDO. Passa in consiglio comunale ma apre un aspro dibattito con le forze sociali il nuovo piano di intervento per la gestione del servizio rifiuti in città. A lanciare l’allarme circa la possibilità di ulteriori rincari nel servizio è il comitato spontaneo che negli anni scorsi aveva contestato (non sempre portando a buon fine le battaglie) l’Ato.
«L’Aro, l’organismo consortile che in seno alla Srr provinciale, avrà la gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti - profetizza il coordinatore Salvatore Sanseverino - ci farà rimpiangere l’Ato Me 1 che ha gestito il settore nell’ultimo decennio». Ma non è solo il Movimento di protesta a contestare l’Aro di Capo d’Orlando o meglio lo studio preliminare del Piano d’Intervento, visto che nel corso dell’ ultima seduta anche le minoranze consiliari hanno sollecitato chiarimenti riguardo alcuni aspetti dello studio preliminare Secondo l’opposizione, infatti, sarebbe opportuno che il costo di trasporto superiore a quello praticato in precedenza dall’Ato venisse motivato nello Studio che non prevede anche gli obiettivi di percentuali di raccolta differenziata da raggiungere per l’anno 2014. Per il coordinamento, invece, “è tutto da rifare portando prima possibile in Consiglio Comunale un nuovo Piano d’intervento che sia economicamente sostenibile da tutti gli utenti, soprattutto in questo periodo di gravi difficoltà in tutti i settori”.
«È il regalo migliore, per questo Natale 2013, che potete fare a tutti quanti svolgono attività, servizi vari ed hanno investito nel nostro Comune, alle famiglie, ai nostri figli ed alle future generazioni di questa comunità - scrive Sanseverino in una lettera inviata al sindaco ed al presidente del consiglio comunale - e soprattutto vanno cambiati quei due esperti presenti in aula, a supporto del consiglio, che più volte ed in varie riprese hanno spiegato ai consiglieri che il piano d’intervento si limitava soltanto ai servizi di raccolta e che invece i servizi di spazzamento e di trasporto, i Centri Comunali di raccolta non dovevano essere compresi nel piano, dimostrando pertanto di sconoscere del tutto sia la direttiva».

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