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La Salernitana spreca, segna e affonda il Messina

Il capocannoniere Calil getta al vento una serie di occasioni ma gli ospiti soccombono. Orlando e Stefani fanno solo sognare la rimonta che non arriva

MESSINA. La crisi (di risultati) è ufficialmente aperta. Il Messina non sa più vincere e resta incastrata nella «zona rossa», quella rischiosa, quella che ti porta a fare i play out se non riesci a reagire e risalire. Ancora una sconfitta, accettabile stavolta perché l'avversario è di un altro livello, è costruita per il salto di categoria ed è lanciata verso la promozione in serie B, anche se qualcosina in più poteva essere fatto e si poteva sfruttare la giornata decisamente «no» di Calil, capocannoniere del campionato che però in due occasioni ha graziato il Messina, lasciandola in partita quando poteva invece crollare sotto i colpi di una Salernitana non bellissima ma sicuramente più propositiva.

Eppure il Messina, superato lo spavento per la conclusione di Gabionetta arrivata dopo soli 12 secondi, aveva provato a far capire di non essere arrivata all'Arechi per stare a guardare e lasciare attaccare i padroni di casa, provandoci due volte dalla distanza: Orlando con il sinistro non inquadra lo specchio della porta (2') mentre Stefani, con un bolide da oltre trenta metri, fa tremare i diecimila tifosi arrivati allo stadio (7'). Per tutto il resto del primo tempo però il Messina non riesce a costruire più niente, si chiude nella sua metà campo ed è salvata da Pepe che devia sul palo un tiro di Franco indirizzato in porta. Alla mezz'ora il primo regalo di Calil che, dopo un buon fraseggio tra Gabionetta e Bovo, si ritrova solo a porta vuota ma manda incredibilmente alto sopra la traversa. Il vantaggio granata arriva però pochi minuti dopo, con Bovo che dalla distanza fulmina un incolpevole Iuliano (36').

 

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