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Rifiuti, pochi mezzi: raccolta in tilt a Messina

MESSINA. Ad Ortoliuzzo c'è un cumulo di spazzatura lungo trecento metri ed alto due metri. A San Saba, alle porte della strada che porta alle mitiche montagne di sabbia, ad accogliere i bagnanti, c'è una montagna di rifiuti ingombranti. Sono abbandonati accanto a tre cassonetti malconci.

A Ponte Schiavo qualcuno giura che lo spazzamento e la raccolta non vengono effettuati da giorni. Ma sono soltanto tre esempi. In città ci sono a terra centinaia di tonnellate di rifiuti. E le foto parlano da sole. E c'è qualcuno che, esasperato, ha già pensato a dar fuoco alla spazzatura mettendo a repentaglio interi quartieri e impegnando i vigili del fuoco.
Il consigliere della sesta circoscrizione Mario Biancuzzo chiede con forza le dimissioni dell'amministratore di Messinambiente Alessio Ciacci. L'associazione Cittadinanza attiva ha chiesto al sindaco, invocando l'applicazione di una legge, di ridurre il tributo sui rifiuti dell'ottanta per cento. Il concetto è che se il servizio non vale non dev'essere pagato. Il servizio di nettezza urbana costa 45 milioni di euro all'anno. Il Tributo medio a famiglia, visto che ormai il costo è tutto a carico dei cittadini, ammonta a cinquecento euro annui.
Sembra che a causare l'emergenza rifiuti estiva ci sia la mancanza di mezzi. Per trasportare i rifiuti in discarica, in provincia di Catania, ci sono solo 4 degli otto camion previsti.

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