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Crisi nera per l'edilizia, persi cinquemila posti nel Messinese

La Cisl a Brolo ha presentato una fotografia drammatica del settore. In provincia il monte salari ha registrato una flessione da 32 a 29 milioni di euro

MESSINA. Dal 2008 al 2014 nel Messinese gli iscritti alla cassa edile sono passati da 14 mila a 9 mila. Quasi 100.000 posti di lavoro in meno negli ultimi sei anni, 13 mila imprese costrette a cessare o sospendere l’attività, una riduzione delle ore lavorative denunziate in cassa edile di 27.587.961 che hanno ridotto la massa salariale di 377.873.003,30 euro.

Sono le cifre spaventose sul crollo del settore dell’edilizia in Sicilia esposti ieri mattina dalla Filca Cisl Sicilia che a Brolo, ha riunito i suoi Stati Generali alla presenza del nuovo segretario generale nazionale Franco Turri, del segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo e di circa 200 tra delegati e dirigenti della Filca nell’isola.

Non va meglio nel Messinese Numeri, anche in questo, disastrosi. «Facendo un raffronto tra le gare aggiudicate nella provincia di Messina nei primi nove mesi del 2013 e nei primi nove mesi del 2014 si registra un incremento del 67,78% ma gli importi delle stesse gare, sempre per gli stessi periodi, fa registrare un decremento del 46,03%. Si appaltano piccole opere che comportano un ridotto impiego di manodopera».

Dai dati forniti dalla Cassa Edile di Messina risulta che, nel periodo dal 1 ottobre 2012 al 31 marzo 2013, le imprese attive erano 1.983, mentre nel periodo dal 1 ottobre 2013 al 31 marzo 2014 erano 1.959 e il monte salari denunciato ha registrato una flessione da 32 milioni di euro a 29 milioni di euro.

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