MESSINA. Disagi nella navigazione privata tra Sicilia e Calabria l'uno e il due marzo. Ieri in prefettura si sono concluse negativamente le procedure di raffreddamento tra il sindacato autonomo Orsa e la Caronte-Tourist. L'Orsa aveva proclamato lo stato di agitazione del "suo" personale marittimo. La riunione, presieduta dal Capo di Gabinetto di Palazzo del Governo, Filippo Romano, ha visto la presenza del direttore della Caronte-Tourist Calogero Famiani e del responsabile degli Affari Generali della società di traghettamento Tiziano Minuti. Secondo quanto informa la prefettura le parti non hanno raggiunto l'accordo e resta confermato lo sciopero già fissato per 1 e 2 marzo secondo modalità che saranno tempestivamente comunicate all’utenza sugli organi di informazione. Tanti i punti richiesti dall'Orsa ai privati ma uno su tutti ha portato alla nuova "rottura": l'ammissione al sistema di relazioni sindacali del sindacato Orsa Marittimi, non firmatario del contratto collettivo nazionale di settore, e la Società armatrice. "Questo è il punto principale - ha dichiarato Minuti al termine dell'incontro - l'Orsa non è firmataria del contratto collettivo nazionale di settore e c'è una legge che regola i rapporti sindacali che intendiamo assolutamente rispettare". Anche nei mesi scorsi la questione non era stata risolta e aveva portato a dure polemiche tra privati e autonomi. Sui servizi minimi di traghettamento, visto che le parti non potranno sedere allo stesso tavolo per capire il da farsi, Minuti ha annunciato che la società farà una sua proposta per garantire nei due giorni di fermo dei marittimi aderenti all'Orsa il trasporto minimo a passeggeri e automobilisti. Sul fronte esuberi, motivo di "scontro" nei mesi scorsi con le altre organizzazioni sindacali confederali e autonome, Caronte-Tourist sta definendo le procedure di "accompagnamento" alla pensione per i dipendenti più "anziani".
Niente accordo con Caronte, l’1 e 2 sciopero marittimi Orsa
No agli autonomi nei confronti sindacali. La società farà proposta per i servizi minimi
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