CAPO D'ORLANDO. Sarà presentata entro la fine di questa settimana all’assessorato regionale ai lavori pubblici tutta la documentazione volta a dimostrare che i finanziamenti richiesti per il completamento del porto di contrada Bagnoli non sono configurabili come “aiuti di Stato” e sono, quindi, ammissibili. Lo hanno ribadito il capo dell’ufficio tecnico Michele Gatto e l’esperto del sindaco Mario Valenti tentando di far luce sull’intricata matassa che rischia di mettere in ginocchio l’iter per l’ultimazione dell’opera. In ballo ci sono quasi 12 milioni concessi nei mesi scorsi attraverso i fondi Jessica e che adesso sono stati messi in discussione dopo una sentenza della Corte Europea che è entrata nel merito di un’opera pubblica in Germania da realizzare con modalità simili. Secondo l’amministrazione comunale, che comunque ritiene che quei fondi siano salvabili, successivamente l’Assessorato invierà il fascicolo a Bruxelles per l’esame da parte della Commissione Europea che si pronuncerà entro due mesi dalla presentazione della documentazione, anche sul finanziamento originario di 7.416.000, che è stato inevitabilmente inglobato nella procedura di verifica.
Nonostante questi nuovi passaggi a vuoto dal comune c’è la convinzione che i lavori dovrebbero partire entro il mese di giugno 2013 mentre prosegue l’iter per la “concessione demaniale” che dovrebbe essere rilasciata entro la fine di marzo, previo versamento di 400.000 euro e l’acquisizione del parere vincolante del Genio Civile di Messina sul progetto esecutivo. “Pretendiamo chiarimenti precisi e documentali sullo stato dell’iter, anche alla luce dei nuovi rilievi mossi dall’Assessorato regionale con la nota del 15 febbraio scorso- afferma il consigliere di minoranza Gaetano Sanfilippo- ed è necessario che si dica pubblicamente se il privato che realizzerà l’opera attraverso il project financing abbia già messo a disposizione le somme di sua spettanza (28 milioni di euro)”. Sulla vicenda interviene anche l’ex sindaco Massimo Carrello che in consiglio conta sulla presenza di un rappresentante. “Abbiamo appreso - dice - che l’iter del completamento del porto di Capo d’Orlando è stato sospeso e che gli atti sono stati inviati alla Comunità Europea per essere eventualmente rettificati. La notizia è certamente negativa, così come non è condivisibile il silenzio dell’amministrazione comunale su una vicenda vitale per la comunità. Pur non condividendo l’iter seguito, non ci sottrarremo a porre in essere atti e comportamenti mirati al completamento, ricercando nella malaugurata ipotesi della sua bocciatura, i responsabili, chiedendone le dimissioni. Siamo disponibili a condurre ogni azione a sostegno del completamento, a prescindere dal colore politico. Auspichiamo, nello spirito della chiarezza che ci contraddistingue, una convergenza di tutte le forze politiche presenti nel paese e dei cittadini, affinché – conclude Massimo Carrello - si rappresenti con forza, al presidente della Regione Rosario Crocetta, l’esigenza per Capo d’Orlando di avere, dopo tanti anni, il porto”.
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