MILAZZO. I lavori all’elettrodotto non si fermano m il dialogo invece continua. Incontro chiarificatore al ministero per lo Sviluppo economico tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e i vertici di Terna, la società che sta realizzando il raddoppio del collegamento elettrico tra la Sicilia e il resto del Paese. Un impianto su cui Terna ha investito 700 milioni e che collegherà Sorgente, nel lato messinese, con Rizziconi in provincia di Reggio Calabria: in totale 105 chilometri di linea di cui 38 chilometri sottomarini. Un'opera ritenuta strategica perché consentirà un abbattimento dei costi dell'energia per imprese e cittadini siciliani: fin qui, secondo stime, la mancata realizzazione è costata circa 3,5 miliardi.
Un'opera contestata dai comitati locali nell'area della piana di Milazzo, soprattutto tra San Pier Niceto e Pace del Mela, secondo i quali l'elettrodotto sarebbe pericoloso per la popolazione perché troppo vicino ai centri abitati. La protesta è approdata in Assemblea regionale con una mozione proposta dal movimento di Beppe Grillo e votata trasversalmente dai deputati regionali con cui si impegna il governatore Crocetta a chiedere a Terna «a porre in essere tutte le iniziative necessarie affinché il progetto esecutivo venga modificato nelle parti in cui il tracciato dell'elettrodotto attraversa tutta l'area definita dalla Regione siciliana ad elevato rischio di crisi ambientale e la Zona di protezione speciale, in modo da prevedere, per la sua realizzazione, il passaggio in galleria».
Su alcune modifiche Terna ha già fatto sapere di essere disponibile ma solo dopo il completamento dell'opera e la sua messa in esercizio. Su altre, come l'interramento, invece c'è un secco no perché non sarebbero fattibili sul piano tecnico. Ora il clima è diverso. Sarà l'assessore regionale al territorio e ambiente Mariella Lo Bello, presente all'incontro, a cercare le proposte per arrivare a una soluzione che dia risposte alle richieste dei comitati dei cittadini pur sapendo che l'opera, secondo programma, deve entrare in esercizio entro giugno del 2015.
«Abbiamo chiesto a Terna – spiega l'assessore – l'interramento di una parte e lo spostamento di alcuni piloni, soprattutto di quello vicino alle case. Loro dicono che non è possibile far nulla, noi ripetiamo: Terna ci deve ascoltare e noi faremo proposte così come ci è stato chiesto dal governo nazionale che è il nostro vero interlocutore. Vogliamo dire che il governo crede che l'opera si debba fare ma ci sono cose che devono essere corrette». Terna sottolinea di aver ottenuto tutte le autorizzazioni di un'opera che era stata inserita nel 2003 nel piano di sviluppo della rete nazionale, dopo tre anni di iter, dopo più di 100 incontri anche con le amministrazioni dei territori che oggi protestano, dopo aver sottoscritto tantissimi protocolli, e oggi deve ancora fronteggiare proteste con inevitabili ricadute sulla serenità del lavoro.
Infine, il deputato regionale Santi Formica in occasione di un suo intervento all'Ars ha attaccato l'amministrazione sampietrina sulla "complicità nella realizzazione dell'elettrodotto Terna” e, l'assessore all'Ambiente del piccolo comune tirrenico, Maimone, rispedisce al mittente le accuse. "Ancora una volta Formica parla senza avere contezza dell'argomento e dicendo bugie. Gli atti presenti presso il comune di San Pier Niceto parlano chiaro - continua - . L'amministrazione comunale guidata da Luigi Calderone sin dal suo insediamento (22 maggio 2012) ha espresso la contrarietà all'attuale progetto".
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