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Bovini infetti da brucellosi e tubercolosi Cinque allevamenti sotto sequestro a Patti

Gli animali sono stati trovati in località Masseria: il provvedimento adottato dal distretto sanitario è a tutela dei capi sani

PATTI. Cinque allevamenti bovini sono stati posti sotto sequestro, con altrettante ordinanze firmate dal sindaco Mauro Aquino a seguito delle comunicazioni del responsabile del servizio veterinario del Distretto di Patti dell'Asp - Azienda Sanitaria Provinciale - con le quali è stata segnalata la presenza di bovini infetti da brucellosi e da tubercolosi bovina. I bovini infetti da brucellosi sono stati trovati, in località Masseria, tre in un allevamento e uno in un altro mentre i bovini infetti di tubercolosi bovina sono dieci trovati in tre allevamenti di Masseria e Iuculano. In seguito all'esito degli esami sierologici comunicati dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Barcellona, si è ritenuto necessario adottare misure idonee ai fini della difesa sanitaria dei bovini sani degli stessi allevamenti. Per cui, sentito il responsabile del Servizio veterinario del Distretto di Patti, è stato deciso il sequestro degli allevamenti predetti, mentre i bovini riscontrati infetti da brucellosi sono stati posti sotto sequestro fiduciario presso gli stessi allevamenti e debbono essere tenuti rigorosamente separati dai capi sani, sia al pascolo che nei ricoveri ed abbeverati separatamente. Inoltre, gli stessi devono essere macellati entro 15 giorni dalla data di notifica del modello 2/33 da parte del Servizio veterinario, così come quelli risultati positivi ai successivi interventi, fino alla chiusura del focolaio. Nelle ordinanze del sindaco Aquino c'è scritto ancora che i feti, i capi nati morti, i capi morti di brucellosi dopo la nascita e le placente devono essere immediatamente ed accuratamente distrutte a meno che non siano destinati ad esami di laboratorio. Il latte proveniente dalle bovine infette può essere impiegato come alimento per animali dello stesso allevamento, unicamente dopo idoneo trattamento termico mentre il latte di animai sani deve essere rimosso dall'allevamento, in contenitori separati, identificati con appositi contrassegni, soltanto se destinati a caseifici dotati di idonee attrezzature per essere risanato prima della lavorazione mediante trattamento di pastorizzazione. Infine, è fatto divieto di qualsiasi movimento da e per l'allevamento infetto, salvo autorizzazioni per l'uscita di bovini destinati all'immediata macellazione. Il letame, invece, deve essere posto in luogo inaccessibile agli animali dello stesso allevamento e cosparso di disinfettante o ricoperto con terra non infetta e così conservato per almeno tre settimane prima dell'uso che rimane, comunque, vietato per le ortocolture.

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