MESSINA. Un risveglio così gli abitanti di Messina e Reggio Calabria non lo dimenticheranno facilmente: una scossa di magnitudo 4.0 che è stata avvertita distintamente, suscitando il panico tra popolazione. Subito il ricordo è andato al terribile terremoto del 1908 quando morirono nelle due città dello Stretto 100 mila persone. Quella di 105 anni fa fu una scossa decisamente più forte, 7,2 della scala Mercalli, ma avvenne alla stessa ora di oggi, le 5,20 del mattino, e nello stesso periodo, il 28 di Dicembre.
Molte dunque le analogie che hanno alimentato la paura. Secondo i rilevamenti dell'Ingv, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma di stamane ha avuto ipocentro a 7,3 km di profondità ed epicentro nella zona dello Stretto, tra Messina e i comuni di Campo Calabro e Villa San Giovanni.
Fortunatamente non sono stati segnalati danni a persone o cose, anche se numerosi abitanti per timore sono scesi in strada e solo dopo alcune ore, una volta rientrato l'allarme, sono tornati a casa. Il centralino dei vigili del fuoco è stato tempestato da centinaia di telefonate, mentre la Protezione Civile di Messina ha fatto scattare il piano di monitoraggio: "Ci siamo attivati trenta secondi dopo il sisma - spiega il responsabile, l'ingegnere Bruno Manfrè - e ci siamo subito messi in contatto con la sala operativa nazionale. Appena abbiamo saputo che era di magnitudo 4.0 ci siamo rasserenati, perché sappiamo che una scossa di tale entità non può determinare problemi particolari.
Alle 5,58 c'è stata una replica di magnitudo 2.8 e poi altre di minore intensità, si tratta comunque di normali attività della faglia dello Stretto. Noi comunque stiamo continuando a monitorare la situazione". Manfrè ricorda che il comune ha già adottato un piano di protezione civile che indica alcune aree dove i cittadini, in caso di terremoto, possono recarsi per avere soccorso, informazioni e assistenza. Il responsabile della Protezione Civile sottolinea inoltre che la situazione degli edifici di Messina, rispetto ad altre città, è certamente migliore per quanto riguarda i criteri antisismici. Un documento del 2008 dell'Ingv svela però che oltre il 38% degli immobili, in caso di un forte terremoto, potrebbe essere soggetta a crolli. Solo pochi anni fa, inoltre, una commissione stabilì che l'ospedale Piemonte e altri edifici pubblici erano "a rischio".
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