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Messina, giovane scomparsa a luglio trovata morta in auto: si ipotizza un incidente stradale

MESSINA. Il cadavere di Provvidenza Grassi, 27 anni, scomparsa a Messina tra il 9 e il 10 luglio, è stato trovato sulla sua auto, una Fiat 600 bianca, sotto il viadotto autostradale di Bordonaro, all'uscita dello svincolo di Gazzi, nella città dello Stretto. Dai primi riscontri dei carabinieri sul cadavere, si ipotizza sia rimasta uccisa sei mesi fa in un incidente stradale. Il cadavere era in decomposizione. Il posto dove si trova l'auto è coperto da vegetazione, quindi è possibile che non sia stata notata da nessuno. I primi rilievi evidenzierebbero anche la presenza di un pezzo di targa sul guardrail.

Nelle ore successive alla scomparsa, il segnale della cella del telefonino risultava nei pressi dell'abitazione della giovane, che non è lontana dal luogo in cui è stato trovato il cadavere. Gli uomini del Ris, guidati dal comandante Francesco Schiavone, stanno analizzando ogni traccia. Nei prossimi giorni sarà effettuata l'autopsia e un esame tossicologico sul corpo della giovane. Gli investigatori, finora, non escludono piste diverse dall'incidente, anche se quest'ultima sembra la più probabile.

La sera in cui fu vista l'ultima volta, Provvidenza era davanti a un bar di Villafranca Tirrena, dopo aver cenato a Rometta col suo ragazzo. La ragazza era stata notata salire sulla sua Fiat 600 e poi allontanarsi lungo la Statale 113. Da quel momento di lei si sono perse le tracce.

La Grassi era impiegata in un negozio di casalinghi, a Messina. Quarantotto ore dopo la scomparsa, avvenuta il 10 luglio, il padre aveva presentato una denuncia ai carabinieri e aveva lanciato un appello nel corso di una puntata di "Chi l'ha visto?", sospettando che la figlia si fosse allontanata volontariamente. Il fidanzato, che dopo la scomparsa della ragazza era stato arrestato per droga e finito per alcuni giorni in cella, inizialmente era stato sospettato della scomparsa; ma gli investigatori non hanno mai trovato alcuna prova a suo carico.

«Andremo avanti, lotteremo fino alla fine. Ci interessano la verità e la giustizia». Così Giovanni Grassi, padre di Provvidenza, che è stato nel luogo dove è stato trovato, a oltre sei mesi dalla scomparsa, il corpo della figlia. Anche l'avvocato della famiglia, Giuseppina Ilaria, si chiede come, «a distanza di tanto tempo, solo oggi si siano trovati il cadavere e la macchina, in posizioni strane. Qualche mese fa, qui vicino c'era un cantiere edile. Nessuno si è mai accorto di nulla? In sei mesi sono state fatte ricerche, la zona è stata setacciata anche con elicotteri, ma mai nulla era stato trovato. Possibile che sia stata solo l'alta vegetazione a nascondere tutto?». La famiglia non accetta la versione dell'incidente stradale e, intanto, si attende l'esito dell'autopsia.

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