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Donna morta sui Nebrodi, l’autopsia non svela la causa delle lesioni

RACCUJA. Confermate le lesioni al cranio ma non se siano state quelle a provocare la morte. Resta da stabilire, però, se quelle stesse lesioni siano sopraggiunte a causa della presenza di animali selvatici nel bosco di Raccuja che oltre a fare scempio del corpo hanno provocato ulteriori danni. Insomma il giallo sul ritrovamento sul corpo della giovane di colore, rinvenuto lunedì sera al confine tra Raccuja e Floresta, continua nonostante a Messina sia stata eseguita l'autopsia sui resti della donna. Un lavoro complesso, che dovrebbe essere ultimato nella mattinata di oggi presso l'Istituto di Medicina Legale, quello che attende i medici viste le condizioni in cui si trovava il cadavere della donna morta una decina di giorni prima del macabro rinvenimento. Le uniche certezze sono quelle relative ad alcuni particolari fisici. La vittima, secondo quanto ricostruito, era alta un metro e 60 e calzava il 36 di piedi. Alle unghie dei piedi decorazioni in smalto a forma di fiore mentre a poca distanza dal corpo extension per capelli. Al momento del ritrovamento non indossava alcun capo di abbigliamento.

Le forze dell'ordine sono propense a credere che si tratti di omicidio ma sarà la relazione definitiva a chiarire se le lesioni alla testa siano state provocate da un corpo contundente. Ulteriori accertamenti comunque saranno fatti anche per scartare definitivamente la possibilità che la donna sia morta per soffocamento (ipotesi al momento con scarsa considerazione poichè, quanto pare, non emergono lesioni al cervello). Totalmente scartata, invece la presenza di colpi di arma da fuoco. Rimangono quindi in piedi due possibilità: la donna (forse una prostituta) sarebbe stata uccisa con un violento colpo sferratole in testa oppure è morta a causa di una overdose ma chi era con lei ha pensato di disfarsi del corpo conducendolo sino al bosco nebroideo chissà da dove. I Carabinieri delle stazioni di Floresta e Raccuja e quelli della Compagnia di Patti hanno inviato a tutte le stazioni della Sicilia orientale gli indizi a loro disposizione. Le indagini sono concentrate sui locali notturni del catanese e del messinese e sulle zone in cui si concentra la prostituzione.

Se di omicidio si tratti, infatti è netta la convinzione che il giallo possa inquadrarsi in un rapporto sessuale sfociato in violenza e costato la vita alla giovane. Delitto maturato in un ambiente nel quale, evidentemente, nessuno ha potuto o voluto denunciare la scomparsa della donna. Poi il cadavere sarebbe stato trasportato attraverso la Statale 116 sino a Floresta e da lì, attraverso una stradina che costeggia il parco Eolico Nebrodi, è stato raggiunto il bosco in cui lunedì un cacciatore l'ha scoperta.

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