SANT'AGATA. Nel nuovo piano sanitario regionale prospettato dall’assessore alla Salute, Lucia Borsellino saranno complessivamente 171 i posti letto negli ospedali riuniti di Sant’Agata Militello e di Mistretta, rispettivamente di 93 e 78, ed i due presidi ospedalieri saranno complementari, dove non ci saranno reparti fotocopia. I mini nosocomi altrimenti saranno destinati a chiudere battenti aveva preannunciato l’assessore Borsellino, in occasione della sua visita fatta all’ospedale di Sant’Agata, indicato a presidio di riferimento, il 10 dicembre scorso, prospettando la rimodulazione della rete ospedaliera territoriale inserita nel piano sanitario regionale, la cui bozza è stata presentata nella sede di Messina dell’ASP, azienda sanitaria provinciale. La rimodulazione ha creato una certa preoccupazione nel personale medico degli ospedali di Sant’Agata e di Mistretta, a cominciare dall’eliminazione del punto nascita dell’ospedale di Mistretta, senza alcuna certezza del ruolo del punto nascita dell’ospedale di Sant’Agata che andrebbe potenziato nelle figure dei medici specialisti dei diversi reparti. La parlamentare regionale Bernadette Grasso ha inviato un appello al primo cittadino della città, Carmelo Sottile, in quanto presidente della conferenza dei Sindaci del distretto sanitario n° 31, comprendente 18 comuni del territorio dei Nebrodi. «Ti sarei infinitamente grata se volessi convocare, con una certa urgenza, una riunione per esaminare e vagliare la nuova rete ospedaliera e valutare proposte alternative e/o modifiche», scrive la parlamentare regionale Bernadette Grasso, sindaco del comune di Caprileone, ritenendo che «sarebbe opportuno, oltreché giusto, far partecipare all’incontro anche le organizzazioni sindacali». L’altro parlamentare regionale del territorio, Giuseppe Laccoto ha puntualizzato che «nel nuovo piano dell’assessore Borsellino sono previsti degli interventi strutturali, che nel quadro dell’ospedale di Sant’Agata Militello presentano interventi con il recupero del finanziamento di 27 milioni di euro per la realizzazione del PTA nella struttura ospedaliera esistente in località Cuccubello, ( mai completata , esistenti solo fondamenta ed alcune opere murarie) con contestuale alienazione degli immobili finora utilizzati e dismissioni delle attività in esse rese». Una prospettiva senza certezze, affermano i rappresentanti sindacali per chiudere l’ospedale esistente oggi ed aprire un nosocomio domani a Cuccubbello.
Caricamento commenti
Commenta la notizia