MESSINA. Un parere alla Corte dei Conti e un Tavolo tecnico per adottare soluzioni immediate. E' quanto scaturito dall'occupazione della commissione Bilancio, riunita ieri in Consiglio comunale, dei precari iscritti alle Funzioni Pubbliche Cgil, Cisl e Uil. I revisori dei conti non intendono approvare la delibera per l'aumento orario da 18 a 35 settimanali dei 296 precari perché il Comune andrebbe a sforare il limite, posto dalla normativa nazionale sulle spese complessive del personale a tempo determinato, del 50%. Soltanto un'ottantina in servizio alla polizia municipale, Servizi sociali e Istruzione potrebbero spuntarla. Nel corso dell'incontro il segretario generale Antonio Le Donne e il vicesindaco Guido Signorino hanno sottolineato che sarà chiesto un parere alla Corte dei Conti per capire il da farsi.
Contrari i sindacati. Clara Crocè della Fp Cgil: "I Revisori dei Conti sono fermi sulle loro posizioni mentre centinaia di Comuni fanno diversamente, si dovrebbe approvare una delibera d'indirizzo con la volontà di stabilizzare tutto il personale precario". Costanzo della Uil: "Vogliamo atti certi, andare a cercare pareri quando si sa già quale sia la volontà potrebbe essere distruttivo, bisogna lavorare sul Piano di Riequilibrio e sulle procedure di stabilizzazione". Calogero Emanuele della Fp Cisl: "Se il Comune è sottodimensionato di 700 unità vorremmo capire se questi 300 precari saranno stabilizzati o meno, non c'è una programmazione che si deve fare ora e no nel 2016".
Nel corso dell'incontro sono intervenuti anche i consiglieri comunali come Pippo Trischitta che ha segnalato come in passato per terminalisti e parcheggiatori delle cooperative private l'amministrazione aveva provveduto alla stabilizzazione. Il presidente della commissione Bilancio Mondello ha proposto l'indizione di un Tavolo tecnico. “Stiamo predisponendo un nuovo piano di assunzioni e dobbiamo solo certificare l’avvenuto rispetto del piano di stabilità per il 2013. I comuni che rispettano il patto possono assumere a tempo indeterminato per il 40% della spesa del personale che va in pensione - ha risposto Le Donne - dunque si tratterebbe di quattro assunzioni ogni dieci che vanno via”. “Non possiamo produrre un danno erariale e dunque abbiamo bisogno di tutti gli elementi utili ad evitare qualsiasi tipo di errore” ha spiegato l'assessore Nino Mantineo mentre il vicesindaco Guido Signorino ha sottolineato che l'amministrazione ha bisogno del lavoro dei precari. Ma sull'aumento delle ore di lavoro, e dunque almeno 400 euro in più in media in busta paga, occorrerà attendere ancora.
La mattinata era cominciata con la divisione tra Fp Cgil e le altre due sigle che si sono poi unite insieme nella sala consiliare ribadendo identiche motivazioni alla base della protesta.
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