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Alluvioni nel Messinese, i fondi non arrivano

SAPONARA. Niente soldi dal 2013 per l'autonoma sistemazione per gli alluvionati di Saponara e Scaletta. In gioco: centonovantasei famiglie, oltre trecento persone nel territorio di Saponara e nelle zone limitrofe, l'area colpita dall'alluvione del 2011 che causò 4 vittime. E quattrocentodieci famiglie, un migliaio di persone nel territorio compreso tra Giampilieri e Scaletta colpito dall'alluvione dell'ottobre del 2009 che causò 37 vittime.
Tutti, da Saponara a Giampilieri sono uniti da un denominatore comune: non ci sono soldi per il momento per l'autonoma sistemazione, cioè il contributo mensile da 200 euro a persona per un massimo di tre persone che veniva dato a chi è costretto a vivere fuori dalla zona rossa, quella zona dove ha lasciato i ruderi della propria casa o comunque un tetto pericolante. C'è una sottile differenza. Per Giampilieri e Scaletta, dal 2013, non sono previste più provvidenze. Per Saponara i soldi del 2013 si sono bloccati per un cavillo burocratico. Il decreto di finanziamento che vedeva la copertura dei fondi per una parte a carico della Regione e per una parte a carico dello Stato è stato bloccato in attesa di chiarimenti.
Cioè per Saponara c'è forse una speranza, se specialmente la Regione mette mani al portafoglio, per Giampilieri e Scaletta no. E per il 2014 lo stato nell'ultimo provvedimento varato ha previsto lo stanziamento di appena 700 mila euro per tutti gli eventi alluvionati che si sono verificati dal 2009 ad oggi. Le famiglie sfollate a Giampilieri sono ben 304. A Giampilieri, dove la gente ha voluto fortemente evitare la costruzione delle cosiddette new town, proposte dall'allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi, ad andare avanti solo i cantieri della messa in sicurezza. A gestirli nella maggior parte dei casi è stato l'ingegnere capo del genio civile Gaetano Sciacca. Ben 22 i cantieri portati quasi a termine. Sessanta i milioni di euro investiti, venticinque le case rase al suolo nella via Vallone, la via tristemente famosa perché ha causato la maggior parte delle vittime.
«Ci tengo a dire però — spiega l'ingegnere Sciacca — che prima di procedere a tutte le demolizioni è stata mia cura accertarmi che tutti i proprietari avessero incassato i soldi dell'indennizzo». Previsti rimborsi che in alcuni casi hanno sfiorato anche i duecentomila euro. Veniva fatta una stima della casa prima di procedere alla demolizione e all'indennizzo. Le ordinanze di protezione civile che riguardano tanto Giampilieri e Scaletta quanto Saponara, sono attualmente in vigore e resteranno valide sino a fine giugno. Ci sarà poi la possibilità di ottenere una proroga di altri sei mesi. «Abbiamo già altri 8 progetti in porto — spiega Sciacca — che prevedono una spesa di circa venti milioni. Rappresentano il completamento della messa in sicurezza di Giampilieri. Posso comunque dire che adesso quei posti sono più sicuri». Per l'alluvione del 2011 le famiglie sfollate solo a Saponara sono 99, 196 in tutta la zona alluvionata che comprende anche Villafranca, Rometta e Barcellona. A Giampilieri ben 17 i cantieri ancora in corso di esecuzione.

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