MESSINA. Lievi sconti di pena in appello nel processo scaturito dall'operazione antidroga "Ruota Libera". Il processo era a carico di Franco Trovato, Giuseppe Cutè, Antonino Cutè e Carmelo Spadaro. La corte d'appello ha condannato Trovato a 10 anni e 6 mesi, Giuseppe Cutè a 9 anni e 6 mesi, Spadaro a 9 anni in continuazione con un'altra sentenza della corte d'appello di Messina per una vicenda relativa ad una pistola ed alla detenzione di droga, infine Antonino Cutè è stato condannato ad 8 anni. I giudici di secondo grado hanno ridotto per tutti le condanne che erano state inflitte in abbreviato a febbraio 2013. All'epoca il gup Urbani aveva condannato Giuseppe Cutè a 10 anni e 6 mesi, Antonino Cutè a 9 anni, Carmelo Spadaro a 8 anni ed 8 mesi e Franco Trovato a 11 anni ed 8 mesi. Hanno difeso gli avvocati Antonello Scordo, Salvatore Silvestro, Carlo AutruRyolo. L'operazione "Ruota Libera" è stato il risultato di un lungo lavoro investigativo avviato dalla squadra mobile a settembre 2010 dopo l'arresto di un marocchino sorpreso al casello di Villafranca Tirrena con circa 30 grammi di cocaina. Approfondendo le indagini gli inquirenti sono risaliti alla "casa fortino" di piazza Verga, al rione Mangialupi, un immobile che il gruppo utilizzava come centrale dello spaccio. Una casa su due piani, riccamente arredata, protetta da nove telecamere. Dalle intercettazioni raccolte dalla squadra mobile spesso si parlava di "gialla", "rosellina", "bianca" a secondo di come veniva tagliata la sostanza stupefacente che a volte veniva diluita con ammoniaca o con acetone. Nel corso delle indagini gli agenti riuscirono a sequestrare della sostanza stupefacente interrata dentro una cassetta in un appezzamento di terreno nella zona di Bordonaro. Il giorno dopo, nello stesso luogo, gli agenti trovavano altri 500 grammi di sostanza stupefacente ed una pistola arrestando due persone. Le. Ba.
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