MESSINA. Da domani notte gli autocompattatori della Messinambiente torneranno a scaricare i rifiuti del capoluogo a Mazzarrà Sant'Andrea. E' una delle novità uscite fuori dal Tavolo tecnico guidato ieri dall'assessore comunale all'Ambiente Daniele Ialacqua. Oggi sarà inoltre effettuato un sopralluogo alla piattaforma di Pace dov'è ancora in vigore l'ordinanza del sindaco Renato Accorinti che consente ai mezzi di stoccare i rifiuti solidi urbani in attesa di essere smaltiti al sito di Motta Sant'Anastasia e tra 24 ore nella discarica della provincia tirrenica. Erano presenti all'incontro, oltre a Ialacqua, il commissario liquidatore di MessinAmbiente, Alessio Ciacci, il dirigente dell'Ato3, Michele Trimboli, il dirigente del dipartimento comunale Ambiente e Sanità, Domenico Signorelli, rappresentanti dell'Arpa Sicilia, dell'Asp e della Provincia.
“E' stato un incontro proficuo e utilissimo - ha affermato al termine Ialacqua - in quanto è prevalso da parte di tutti grande spirito di collaborazione per risolvere i problemi della città. L'obiettivo mio e dell'amministrazione comunale è quello di tutelare i cittadini e l'ambiente, come ho sempre fatto. Per oggi - ha proseguito l'esponente di giunta - abbiamo fissato un sopralluogo a Pace per verificare le condizioni del sito. Dopo avere illustrato le motivazioni e il carattere d'urgenza dell'ordinanza, abbiamo stabilito l'integrazione della stessa. Attendiamo a breve l'autorizzazione da parte della Regione siciliana, per conferire i rifiuti nella discarica di Mazzarrà Sant'Andrea”.
I Verdi, nella nota del portavoce regionale Carmelo Sardegna e del provinciale Raffaella Spadaro tornano ad attaccare l'ordinanza che consente di utilizzare come area di stoccaggio rifiuti Pace: “E’ doveroso rappresentare che dall’impianto vengono immesse potenzialmente in fognatura acque reflue e non meteoriche e questo è possibile solo nel caso del rigido rispetto dei parametri della tabella 5 del decreto legislativo - segnalano i due ambientalisti - la nostra richiesta è urgente poiché il mancato rispetto potrebbe causare un potenziale rischio per le matrici ambientali e nocumento per la salute pubblica, conosciamo poco l'impianto del centro di trasbordo - continuano - e sul sito di Messinambiente la pagina relativa è stata rimossa, pertanto chiediamo al tecnico responsabile degli impianti come funziona l'impianto di percolato e se esiste, considerato che il pozzetto disoleatore non è sufficiente a trattenere il liquido che si forma dai rifiuti che vengono a contatto con il terreno e bagnati dalla pioggia. Se la vasca di prima pioggia inoltre se non ha un serbatoio che trattiene i liquidi non è sufficiente - concludono - sappiamo tutti che il percolato è potenzialmente di elevata tossicità. Anche le ordinanze ex art. 191 devono rispettare questo criterio".
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