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Patti, monta la protesta contro il viadotto della morte

PATTI. Commenti positivi in città per la ferma presa di posizione del sindaco Mauro Aquino e del presidente dei Consumatori Siciliani, Nicola Calabria. Il primo nel chiedere un incontro al presidente del C.A.S, Consorzio Autostradale Siciliano Rosario Faraci sulle iniziative urgenti da intraprendere nel mettere in sicurezza il viadotto Montagnareale e il secondo di valutare l'opportunità di presentare un esposto denuncia alla Magistratura affinché si accertino eventuali ritardi o disfunzioni nell'effettuare la messa in sicurezza del tratto in questione. Negli ultimi undici anni si è registrata la morte di ben dieci persone e 18 feriti compresi quelli della scorsa domenica verificatesi, nel percorrere il viadotto in entrambe le direzioni di marcia.

Carlo Eliseo Cottone, 53enne pattese, residente nella stazione turistica di Marinello, perse la vita lo scorso anno, proprio nel giorno dedicato alla commemorazione dei Defunti mentre percorreva l'ormai triste "viadotto della morte". Ancora sangue il 13 febbraio del 2009, quando morirono due donne, che si trovavano a bordo di una Ford Escort con altre tre persone. Ad avere la peggio Claudia Manzotti ed Anna Croce. Novembre del 2007, uno spaventoso tamponamento a catena causato da un camion che perdeva olio di sansa, che poi precipitò nel sottostante torrente, provocò tre morti e nove feriti. Allora si parlò di miracolo: fu solo per un metro, questo lo spessore del muro portante che divide l'argine del torrente Provvidenza dalla centralissima e sottostante via Giuseppe Di Vittorio che fu evitata la tragedia. Al di la del muro erano incolonnate e ferme oltre cinquanta macchine, dato che erano le 19,30, l'ora di punta per il rientro a casa dei pattesi. Aspettavano il verde del semaforo che allora regolava il traffico a doppio senso di marcia tra la via Giuseppe di Vittorio, l'unica strada che attraversa il centro abitato di Patti e la via Papa Giovanni che porta all'imbocco autostradale Messina - Palermo, quando tutti videro piombare l'autoarticolato che si adagiava sul greto del torrente. La lista nera purtroppo non si ferma qui.


Nello stesso mese perse la vita il 29 enne Giovanni Cambria di Spadafora. Altro incidente mortale, ancora nel 2007, questa volta nel mese di febbraio. La vittima Alfonso Pandolfo, 53 anni di Termini Imerese. Infine nel maggio nel giugno del 2003, perse la vita l'imprenditore messinese, Ugo Buemi. Nonostante questa lunga sequenza di mortali incidenti, l'unico intervento effettuato dal Consorzio Autostradale Siciliano, è stato quello di approvare un progetto per un importo complessivo di 471.470 euro per procedere all'avvio dei lavori di sostituzione delle obsolete barriere esistenti con altre ad elevate prestazioni di sicurezza in entrambi i cigli, tale da limitare al massimo il possibile ripetersi di qualche altro "volo" di automezzi verso la sottostante ed importate arteria cittadina di Marina, effettuato 13 novembre del 2009 .

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