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Barcellona, i forestali non votano per protesta

BARCELLONA. Altri cento barcellonesi hanno deciso di consegnare le loro schede elettorali alla vigilia delle Elezioni Europee in programma oggi, unendosi alla protesta dei residenti del quartiere di Sant'Antonio, che aveva già attuato la stessa forma di dissenso nei confronti dell'immobilismo delle istituzioni.
A presentarsi presso gli uffici di Palazzo Longano ieri mattina sono stati i lavoratori del bacini dei braccianti agricoli, che da anni lavorano con contratti a progetto, assunti dall'Aziende Foreste Demaniali della Regione siciliana. In questo caso la protesta è partita da alcuni centri nebroidei, compresi Longi, Galati Mamertino e Alcara Li Fusi, contro la decisione della Regione di congelare, in attesa dell'approvazione della manovra finanziaria del 2014, la procedura che prevedeva la sottoscrizioni di contratti a tempo determinato da tre a sei mesi, per i lavoratori che ogni anno si occupano soprattutto della pulizia del trazzere demaniali, del sottobosco e dei corsi d'acqua che sono presenti sul territorio.
Secondo quanto riferito dai lavoratori, la Regione, oltre a non pagare gli arretrati del 2013 a diversi braccianti stagionali, non avrebbe accolto e finanziato i progetti presentati dall’Azienda Foreste di Messina, compreso quello che prevedeva la convenzione con il Comune di Barcellona.
I lavoratori sono stati ricevuti dal sindaco Maria Teresa Collica, che ha ascoltato le loro istanze, confermando il suo impegno affinché si possa sbloccare la vicenda in tempi brevi. "L'assessore all'ambiente Roberto Iraci- afferma la Collica - ha personalmente firmato una convenzione con l'Azienda Foreste di Messina, così come con l'Esa, che ci consentirà di utilizzare il personale assunto dalla stessa azienda per la bonifica del nostro territorio, prima che inizi la stagione estiva, con il rischio che le aree incolte e invase dalla sterpaglie diventino la miccia per i consueti incendi boschivi”.
Nell'accordo siglato a gennaio il Comune si era fatto carico solo del costo del carburante, mentre la Regione avrebbe dovuto provvedere all'assunzione del personale. ”Davanti a questi ritardi - ha concluso il sindaco -, ci faremo portavoce delle istanze dei lavoratori a Palermo, per chiedere chiarimenti sui ritardi e per sollecitare l'immediato sblocco dei progetti proposti".

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