MESSINA. Le imprese continuano a chiudere i battenti nella provincia di Messina, superando del venti per cento in più le aziende di nuova apertura. Mantengono un trend negativo i dati sull'andamento economico ed occupazionale, illustrati ieri dalla locale Camera di commercio, in occasione della 12° Giornata dell'economia promossa da Unioncamere nazionale. Le cessazioni, rilevate nell'ultimo anno dall'osservatorio provinciale, hanno investito soprattutto il commercio con quasi il 35 per cento di imprese chiuse, seguite dal comparto delle costruzioni con il 20 per cento e dal manifatturiero e agricoltura con valori che si attestano intorno al 14 per cento. Rispetto al primo trimestre dello scorso anno, le iscrizioni di nuove imprese quest'anno sono diminuite in tutti i comparti (agricoltura meno 54 per cento, trasporti e spedizioni 44 e commercio 24) ad eccezione di credito ed assicurazione. "Commentiamo dati decisamente poco incoraggianti - ha detto il commissario dell'Ente camerale, Franco De Francesco - il primo trimestre del 2014 ha mostrato un indebolimento del sistema imprenditoriale con le iscrizioni, che rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, sono diminuite di oltre il 13 per cento. Il momento non roseo, attraversato dal sistema produttivo messinese, viene confermato anche dall'incremento dei fallimenti e delle imprese entrate in scioglimento e in liquidazione. Il territorio peloritano purtroppo continua a vivere un forte momento di difficoltà, aggravato anche dal dato occupazionale che continua a diminuire con una contrazione di dipendenti che alla fine del 2013 ha raggiunto il 4 per cento". Il report, presentato alla presenza del segretario generale della Camera di commercio, Vincenzo Musmeci e del funzionario dell'ufficio statistica dell'azienda speciale servizi alle imprese, Gianluca Ilacqua evidenzia una situazione stagnante ed una ripresa che stenta ad arrivare. Una piccola speranza viene accesa dai dati dello scorso aprile che indicano un aumento delle iscrizioni (352) pari allo 0,6 rispetto alle cessazioni (225) pari allo 0,4. con una crescita di 0,2. Il commissario De Francesco infine, intervenendo nel dibattito attuale riguardante la riforma delle Camere di commercio che minaccia soppressioni ed accorpamenti, ha dichiarato: "Lo smantellamento degli Enti camerali sarebbe un danno notevole per il sistema imprenditoriale del paese che necessita del supporto delle istituzioni. Senza le Camere di commercio, definite da un recente sondaggio come le istituzioni pubbliche più efficienti, le aziende pagherebbero un prezzo ancora più alto in questo periodo di profonda crisi".
Caricamento commenti
Commenta la notizia