MESSINA. In protesta, ieri, all'ingresso dei locali della Soprintendenza ai Beni Culturali gli addetti alle pulizie dei siti archeologici. In venticinque rischiano di perdere il lavoro dopo lo stop ai servizi deciso dagli uffici di viale Boccetta. La manifestazione organizzata da Fp Cgil e Filcams Cgil è stata indetta per chiedere il ripristino del servizio di pulizia interrotto con disposizione dal primo giugno 2014 per carenza di fondi. "L'interruzione del servizio, oltre a provocare condizioni lavorative insopportabili per i dipendenti della Soprintendenza e per i siti archeologici comporterà inevitabilmente la perdita di ulteriori posti di lavoro che la nostra città non può permettersi" - sostengono Clara Crocè e Rosa Raffa della Fp Cgil e Carmelo Garufi e Francesco Lucchesi della Filcams. Le organizzazioni sindacali già nei giorni scorsi erano intervenute chiedendo all'assessore regionale Giusi Furnari i fondi necessari per il ripristino del servizio e al Soprintendente di Messina la revoca della disposizione con l'immediata ripresa del servizio. La segreteria dell'assessore Furnari aveva reso noto che i fondi per il funzionamento dei beni culturali sono stati richiesti all'assessorato all'Economia che dovrebbe fornire delle risposte. "Per la Filcams - incalzano Garufi e Lucchesi - è inammissibile sospendere il servizio senza provare ad individuare delle soluzioni". A. Caf.
Caricamento commenti
Commenta la notizia