PATTI. È un autentico sfacelo amministrare la Giustizia nel Tribunale di Patti dopo l’accorpamento degli uffici giudiziari della sezione distaccata di Sant’Agata Militello e dell’ex Tribunale di Mistretta. ”Sarebbe opportuno l’invio di ispettori dal Ministero della Giustizia per constatare il caos prodotto dal riordinamento della geografia giudiziaria”, afferma l’avvocato Stella Fazio, condividendo il suo concetto con la totalità dei suoi colleghi che svolgono gran parte della loro attività professionale nelle città del comprensorio dei Nebrodi. “Al Tribunale di Patti regna sovrana la paralisi e l’inefficienza, nessuno invoca l’ispezione ministeriale per timore di inimicarsi i Giudici e nessuno protesta con spirito di vergognosa rassegnazione, e nonostante l’apparente deferenza nella magistratura tutti si lamentano in silenzio quasi per paura di ingiuste ritorsioni”, ribadisce senza fronzoli l’avvocato Fazio, segnalando il gran numero di cause congelate, provvedimenti rinviati, fascicoli scomparsi dalla circolazione, procedimenti processuali ventennali in attesa di decisione o assegnate a giudici in maternità da circa un anno. In una nota del 28 marzo scorso anche il presidente del Tribunale di Patti, Armando Lanza, informava che si è “ulteriormente aggravata la già pesante situazione, determinando la non gestibilità di tutte le corpose pendenze processuali”. Lanza presenta un prospetto in cui sono in servizio effettivo, 11 magistrati togati su 19 previsti in organico, 6 Got su 9, e 43 amministrativi su 61. L’avvocato Lirio Porracciolo, neoeletto sindaco di Mistretta, afferma che dal giorno delal riforma, il 13 settembre, non ha visto arrivare alcun nuovo magistrato, mentre in tre si sono trasferiti altrove. E segnala che anche per l’aspetto della sicurezza delle persone la sede del tribunale di Patti è precaria, con poltrone a dimora sopra gli armadi dei corridoi. “Dal ricorso per il riconoscimento del diritto all’accompagnamento da parte di un anziano con grave difficoltà fisiche o altra persona ammalata, l’accertamento tecnico preventivo viene fissato ad una data superiore al periodo di un 1 anno e mezzo”, fa constatare l’avvocato Porracciolo, ponendo l’attenzione sui tempi non più ragionevoli della gestione della Giustizia. A parte l’aumento dei costi con le spese di notifica lievitati. Una notifica di pignoramento prima della riforma costava 18 euro, oggi le maggiori distanze hanno portato la spesa a 180 euro.
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I legali santagatesi chiedono l’invio di ispettori del Ministero della Giustizia «per constatare il caos prodotto dal riordinamento della geografia giudiziaria»
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