MESSINA. Il Comune metterà in mora i costruttori che non hanno realizzato spazi verdi nei nuovi edifici e recupererà tutti le aree attualmente chiuse al pubblico, cimitero compreso. L'amministrazione comunale guidata dal sindaco Renato Accorinti lancia il nuovo piano per il verde cittadino. L'obiettivo è recuperare quegli spazi che non sono utilizzati. Secondo l'Istat, l'istituto nazionale di statistica, in città, il verde pubblico attrezzato disponibile per ogni abitante, è pari ad appena 0,5 metri quadri. L'indice più basso d'Italia. Un dato che però cozza contro il verde a disposizione del Comune cioè contro l'indice del verde pubblico potenzialmente disponibile:15 metri quadri a persona. E attenzione se parliamo anche di altri enti come l'università, la provincia, la regione e poi dei privati che per legge ad ogni costruzione dovrebbero affiancare uno spazio verde da rendere fruibile per la città, l'indice salirebbe a duecento metri quadri ad abitante. Si perché l'assessore all'ambiente Daniele Ialacqua e il sindaco Renato Accorinti hanno spulciato i fascicoli dell'urbanistica accorgendosi che centinaia ai palazzi non hanno quel verde che, per legge, dovrebbero avere e intendono mettere i mora i costruttori. Ci sono poi enormi spazi sotto utilizzati o non utilizzati. A cominciare dalle decine di ettari del Gran camposanto dove lo scorso anno in occasione della ricorrenza del terremoto, il 28 dicembre, si è tenuto un concerto di voci bianche. L'idea è quella di tenere aperto il cimitero anche oltre le 14 come avviene attualmente. Ci sono poi la foresta di Camaro e la collina di Pezzolo con i suoi 200 ettari. La guerra all'asfalto insomma o meglio la crociata per il verde pubblico, sarebbe appena iniziata. Accorinti, in radio, a ditelo ad Rgs, ha annunciato inoltre che il piano prevede l'adozione da parte di scuole ed associazioni di spazi verdi. La rivoluzione consisterebbe infatti, secondo Accorinti, nel responsabilizzare i cittadini alla cura del verde. Al Comune tocca il compito di recuperarne il più possibile e di renderli poi utilizzabili.
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