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L'Opg di Barcellona, D’Alia: "Convertirlo in carcere"

Il deputato nazionale Udc ha ribadito la necessità di riqualificare la struttura trasformandola in casa circondariale

BARCELLONA POZZO DI GOTTO. Superare definitivamente gli attuali ospedali psichiatrici giudiziari, ma sfruttare le strutture come quelle di via Madia a Barcellona Pozzo di Gotto, per creare nuove carceri con una riconversione dai costi contenuti.
È quanto ribadito e rilanciato nel corso di un convegno organizzato dal sindacato Sippe della Polizia Penitenziaria, a cui hanno partecipato, tra gli altri, i parlamentari nazionali Gianpiero D’Alia dell’Udc e Alessio Villarosa del Movimento 5 Stelle, il sindaco Maria Teresa Collica, il direttore dell’Opg di Barcellona, Nunziante Rosania, ed il presidente del tribunale di sorveglianza di Messina, Nicola Mazzamuto. Nel corso dell’incontro, moderato dal segretario generale del Sippe, Alessandro De Pasquale, sono intervenuti la presidente dell’associazione «Paolo Vive», Melangela Scolaro, e il presidente dell’associazione «Diritti e Tutele», Antonio Piazza, che hanno affrontato gli aspetti sociali e giuridici dell’auspicata riconversione dell’Opg.
Il senatore Gianpiero D’Alia ha ribadito l’importanza di potenziare la rete delle carceri italiane come punto centrale dell’azione di tutela degli stessi detenuti. «Nell’ottica di una riorganizzazione della rete nazionale della case circondariali, Barcellona può diventare un punto di riferimento per la provincia, anche in ragione della chiusura della struttura di Mistretta e del sovraffollamento del carcere di Gazzi. Ci sono le condizioni per avviare un processo di riqualificazione dell’area del ”Madia”, una volta che sarà definita la fase di superamento dell’attuale Opg, che consentirebbe un risparmio sui costi legati ad una semplice riconversione di locali già idonei ad ospitare una carcere, piuttosto che procedere alla costruzione di una nuova casa circondariale».
Sulla battaglia per il superamento dell’Opg è pienamente d’accordo il sindaco Maria Teresa Collica: «Occorre accelerare la procedura di dimissione degli attuali internati, come previsto dal decreto di chiusura degli Opg, che ha fissato il termine del 31 marzo 2015, attraverso strutture sanitarie adeguate alle cure di chi soffre le malattie mentali, superando i pregiudizi della loro pericolosità sociale. Subito dopo si può investire sulla riconversione dell’Opg in carcere, destinando un’area ai detenuti colpevoli di reati sessuali o legati al mondo della droga, potendo curare la loro patologia, pur facendo scontare la pena inflitta dalla giustizia, in struttura dotata di un’area sanitaria. In questo modo si sfrutterebbe anche l’esperienza del personale sanitario maturato in questi anni».
Per Villorosa occorre proseguire la battaglia per la chiusura degli Opg a livello parlamentare: «Abbiamo iniziato la nostra azione mirata al superamento degli Opg e a garantire la vivibilità delle carceri italiane, che passa anche attraverso la riconversione di strutture come quella di Barcellona. Per i prossimi mesi abbiamo pronte alcune proposte che non vogliamo anticipare, ma che daranno risposte a tutte le parti interessate».

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