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Milazzo, i sindaci "aprono" alla rimodulazione

È un sì ma con riserva quello espresso dai pochi sindaci presenti ieri alla conferenza di servizi con il manager dell’Asp Sirna sul piano di rimodulazione degli ospedali voluto dalla Regione

MILAZZO. Pochi i primi cittadini presenti, alla conferenza dei sindaci svoltasi ieri mattina nell’aula consiliare del comune mamertino e, finalizzata al rilascio del parere obbligatorio ma non vincolante degli amministratori locali alla rimodulazione della rete ospedaliera siciliana e messinese. Riunione che si è conclusa con l’unanime parere favorevole delle municipalità presenti. Il dato fondamentale comunque, che è stato ribadito, è questa sorta di “patto” tra sindaci e vertice dell’Asp per affrontare le problematiche sanitarie anche in corso d’opera e non solo quanto occorre assumere – perché la legge lo impone – delle decisioni.


Chiesto un cambio di rotta
Un cambio di rotta che si auspica possa andare a buon fine, anche quale risposta alle perplessità soprattutto degli amministratori nebroidei che hanno dato il loro parere favorevole, mantenendo però anche una “riserva”. Ad aprire i lavori è stato il sindaco di Milazzo, Carmelo Pino, nella qualità di coordinatore della conferenza dei sindaci. Pino ha ripercorso le tappe che hanno caratterizzato l’analisi della questione “rete ospedaliera”, le polemiche, le proteste, le prese di posizione di chi, come spesso accade in questi casi, si sente penalizzato. Nell’evidenziare la disponibilità al dialogo e al confronto da parte del nuovo direttore dell’Asp, Gaetano Sirna, nei confronti delle amministrazioni locali e, con riferimento specifico alla rimodulazione della rete ospedaliera, il sindaco mamertino ha sottolineato la necessità di poter coniugare le esigenze di ridurre i costi con quelle di garantire i servizi e le strutture ospedaliere che vanno adeguate e rese funzionali secondo le necessità del territorio.


«Tutelare i servizi efficienti»
Entrando nello specifico del Piano, con riferimento al Polo Milazzo-Barcellona-Lipari, ha ribadito che non è mai stata fatta un’analisi relativa al singolo posto letto in più o in meno, ma si è chiesto che fossero mantenuti quei servizi che effettivamente funzionano nel caso dell’ospedale di Milazzo, come l’Otorinolaringoiatria e il Centro Trasfusionale che non vanno declassati. Il sindaco di Mistretta, Liborio Porracciolo ha invece ribadito la necessità che, nella rimodulazione dei posti letto, venga previsto il servizio di pediatria con due posti letto e nell’area chirurgica, venga specificata in maniera definitiva l’istituzione dei servizi di otorino, oculistica e ortopedia. Il vicesindaco di Torrenova Ennio Esposito ha confermato quanto contenuto nella delibera adottata nelle scorse settimane dal Comitato dei sindaci e inviata a Palermo chiedendo nello specifico l’adeguamento di anestesia all’ospedale di Sant’Agata, il mantenimento di neurologia e la previsione della Risonanza magnetica nello stesso presidio. Il vicesindaco di Barcellona, Giuseppe Saia si è soffermato sulla necessità che si comprenda la necessità che l’ospedale di Barcellona venga messo nelle condizioni di operare. «Non vorremmo che tra un paio di mesi qualcuno pensasse di chiudere un reparto per scarsa produttività sol perché non sia stato messo nelle condizioni di funzionare. Tutti i reparti devono essere messi quindi nelle condizioni di svolgere il loro ruolo nel migliore dei modi. Chiedo altresì il mantenimento del pronto soccorso».  Dichiarazioni condivise e supportate dal sindaco di Merì, Felice Borghese. Anche il sindaco di Patti, Mauro Aquino, nel prendere atto dell’individuazione dei posti letto di Utin, ha esplicitato questo concetto, evidenziando che l’ospedale di Patti ha problemi di deficit strutturale.

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