MESSINA. Goletta Verde ieri ha unito idealmente le due sponde dello Stretto. Il mitico veliero di Legambiente, attraccato al molo Marina di Nettuno per una tappa speciale della nuova campagna «Addio ponte», si è reso protagonista di una singolare traversata, dimostrando che non servono blocchi di cemento per unire lo stretto. L’imbarcazione, partita nel mattino dal porto di Reggio Calabria alla volta di Messina, è rimasta per oltre un’ora ormeggiata al molo esterno del lido Marina di Nettuno, da dove è partita la richiesta di far riconoscere dall’Unesco l’area dello Stretto come bene intangibile e patrimonio dell’umanità. Subito dopo la ripartenza per Villa San Giovanni con arrivo nel pomeriggio al circolo velico di Reggio Calabria per le conclusioni del convegno «… e ora lo Stretto patrimonio dell’umanità».
Nel corso di una affollata assemblea nella banchina del Marina di Nettuno, con la partecipazione del circolo Legambiente dei peloritani di Messina che ha sfilato in divisa con il gruppo di protezione civile e i rappresentanti delle altre associazioni Cai, Fai, Italia Nostra e Wwf impegnate nella causa è stato ribadito dalla portavoce di Goletta Verde, Serena Carpentieri come: «L’area dello stretto rappresentando un ambito paesaggistico tra i più famosi della cultura europea e mediterranea, potrebbe costituire il fulcro per la rinascita economica del territorio. Una politica di protezione dello stretto e la tutela dell’Unesco possono contribuire a mettere in moto risorse umane, scientifiche e finanziarie per accompagnare un processo di sviluppo diffuso e durevole. Il patrimonio storico, culturale, scientifico, naturale ed ambientale che lo stretto di Messina rappresenta da sempre non può passare inosservato. L’iniziativa di oggi (ieri, ndr) nasce per chiedere che l’area sia ripensata e valorizzata per uno sviluppo sostenibile». Una giornata speciale anche per la storica imbarcazione, che quest'anno celebra i 29 anni di vita, abitualmente impegnata a fotografare e riferire sullo stato di salute dei mari italiani. Lo sbarco a Messina dell’equipaggio di Goletta Verde è stato accolto con un momento di festa alla quale hanno partecipato anche il sindaco Renato Accorinti, il dirigente dell’ex Provincia regionale, Gabriele Schifilliti ed il comandante della Capitaneria di porto, Antonino Samiani. Le conclusioni del dibattito sono state tratte dal dirigente messinese di Legambiente dei peloritani, ingegnere Enzo Colavecchio che ha insistito sulla necessità di attuare politiche per lo sviluppo dell’area integrata dello stretto e delle due città metropolitane di Messina e Reggio Calabria.
Nuccio Barillà, segretario nazionale di Legambiente ha parlato dei pericoli che attualmente minacciano l’area dello stretto, ritenuta oggi in serio pericolo: «L’ecosistema marino, in assenza di un efficace sistema di regole e controlli, è fortemente compromesso dal traffico marittimo. L’addio al ponte, deve rappresentare un momento di rinnovata attenzione per quest’area con l’obiettivo di unire davvero i due territori».
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