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Capo d'Orlando, il Palazzo servizi diventa realtà: a ottobre i lavori

CAPO D'ORLANDO. Ultimi passaggi burocratici e, con ogni probabilità in autunno, prenderanno il via i lavori per la realizzazione del nuovo palazzo per uffici e servizi della città. Dopo l’esproprio dei terreni su cui sorgerà l’opera, che ha comportato anche transazione per la pioggia dei ricorsi presentati dai proprietari dei fondi, il provvedimento è andato in pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Si tratta di uno degli ultimi passi per la costruzione della struttura che sarà realizzata tramite un project financing in contrada Santa Lucia. La realizzazione dei lavori così come deciso cinque anni fa dall’apposita commissione nominata per la valutazione delle diverse proposte pervenute, è affidata all’impresa Costruzioni Bruno Teodoro. L’iter amministrativo, costellato da polemiche politiche, prese il via nel lontano aprile del 2004 con la motivazione di migliorare l’efficienza della gestione della città con la trasformazione di un bene improduttivo in una opportunità concreta di sviluppo economico e sociale. Il nuovo edificio sorgerà in prossimità della via Cordovena e dell’attuale Caserma dei Carabinieri, in una zona completamente urbanizzata all’interno della quale, questo era l’unico spezzone di terreno rimasto incolto ed inutilizzato. Ma lo scontro politico si era caratterizzato sull’accusa rivolta all’amministrazione comunale di trasformarsi in costruttore. L’ente, infatti, è già dotato di una sede centrale ed una distaccata (in contrada Muscale) che hanno permesso di eliminare gli affitti. Quindi il nuovo palazzo (del quale una parte andrebbe all’impresa che lo realizzerà a proprie spese) servirebbe soltanto a far cassa magari inserendolo in futuro tra i beni alienabili da cedere per uffici comprensoriali. «Per il Comune si tratta di un accordo vantaggioso – afferma una nota dell’amministrazione – infatti delle due palazzine che l’impresa costruirà per un totale di 600 metri quadrati, rimarranno di nostra proprietà: un cantinato, piano terra, primo e secondo piano». L’impresa che dovrà realizzare l’opera aveva avanzato al comune richiesta di modificare l’accordo, viste le mutate situazioni economiche nazionali e le nuove valutazioni edilizie che ne sono derivate. Ma il comune chiede ormai il rispetto del contratto ed un rapido inizio del cantiere.

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