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Crisi idrica, emergenza a Messina

MESSINA. Acqua razionata. La città è alla sete. Messina sta vivendo la peggiore crisi idrica degli ultimi vent'anni. Basti pensare che arrivano quasi cinquecento litri di acqua al secondo in meno di quanto non ne arrivino nella stagione invernale. Una carenza che d'estate, quando la popolazione aumenta ed aumenta il consumo legato anche all'attività di lidi dei ristoranti e degli alberghi, il disagio vale il doppio. Ad essere calata drasticamente è la portata dell'acquedotto di Fiumefreddo. Ma a secco ci sono anche altri pozzi cittadini. L'erogazione viene assicurata dalla sette alle 14 massimo alle 15. Chi non ha serbatoi o non può contare su atoclavi e quindi non può assicurare una riserva d'acqua subisce i maggiori disagi. Il 26 agosto a Palermo è stata fissata una riunione con SIcilia acque. L'obiettivo è assicurarsi una certa quantità d'acqua dall'acquedotto dell'Alcantara. C'è un solo problema. L'acqua dell'Alcantara viene venduta a 69 centesimi a metro cubo. Il doppio di quanto Messina paga l'acqua dell'acquedotto di FIumefreddo. Per questo si chiede alla regione, socia al 25 per cento di Sicilia acque, di intervenire finanziariamente.

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