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Messina, ad Acqualadroni quella frana da fermare ed il «mare negato»

MESSINA. Tre anni e mezzo per iniziare a liberare una strada da una frana. Tanto c'è voluto affinchè i lavori di rimozione e di intervento di contenimento sulla frana che si era verificata nel 2011 ad Acqualadroni iniziassero. A darne notizia il consigliere della sesta circoscrizione Mario Biancuzzo. E intanto il comitato la nostra città appronta un dossier da presentare in procura che ha già chiamato, non a caso, "il mare negato". Oggetto i disservizi che sono stati e sono costretti a vivere bagnanti, turisti e specialmente i diversamente abili della città.
Ma torniamo a quella che comunque ha tutta l'aria di essere una buona notizia: I lavori sulla frana di Acqualadroni che ormai residenti e bagnanti avevano acquisito come una condizione definitiva. L'impresa che ha in appalto l'opera ha aperto il cantiere solo alcuni giorni fa piazzando un semaforo a circolazione alternata. Si tratta della ditta Scavitalia. Il tratto franato è quello compreso tra il km 19,580 e il Km 19,700. L'Anas, l'ente nazionale strade e autostrade, provvederà a mettere in sicurezza la frana ed anche il tratto a monte della strada, per proteggere i numerosi mezzi in transito, su una arteria ad alta densità di traffico. L'Anas aveva provveduto ad effettuare le indagini geognostiche nel febbraio scorso. L'appalto prevede lavori di manutenzione straordinaria per la realizzazione delle opere necessarie alla protezione della strada statale 113. Il totale dei lavori contrattuali è di quasi 190 mila euro. Direttore dei lavori l'ingegnere Cristiano Fogliano. Direttore tecnico Adriano Torre. Consegna prevista per il prossimo mese di dicembre 2014. Saranno realizzati un muro di sostegno a protezione della strada e a monte un sistema di contenimento con tiranti per bloccare la parte franata, con rete per caduta massi. L'Anas sta intervenendo per eliminare i gravi pericoli che derivavano dalla permanenza della frana che avvenne l' 1 marzo 2011, sulla strada comunale che collega il villaggio. "I pericoli aumentano di giorno in giorno - ricorda Mario Biancuzzo - anche perché la frana continua a sbriciolarsi. Eppure i soldi per intervenire c'erano grazie all'ordinanza firmata del presidente della Regione Crocetta che stanziava trecentomila euro".
Altra storia. Quella che sta per terminare secondo il comitato la nostra città guidato da Saro Visicaro è stata la peggiore estate degli ultimi vent'anni. Il comitato sta approntano un dossier da presentare in procura. Oggetto del dossier le difficoltà a cui sono sottoposti ogni giorno i messinesi per raggiungere le spiagge: dalla frana di Acqualadroni, all'erosione delle coste, all'inquinamento che quest'anno ha interessato costantemente tutta la costa tirrenica. Il mal funzionamento dei depuratori ha spinto i liquami spesso sino alle spiagge più belle. C'è poi il capitolo capo Rasocolmo. Le famose montagne di sabbia sono irraggiungibili dai disabili e dagli anziani. La strada e le discese che un tempo consentivano a tutti di raggiungere la spiaggia adesso sono utilizzate solo da adulti atletici. Una situazione secondo il comitato assurda che priva i disabili, che come gli altri sono contribuenti, di usufruire di uno dei posti più belli della città. L'assessore comunale alle politiche del mare Filippo Cucinotta ha promesso su capo Rasocolmo un intervento da venticinquemila euro. Ma per uno studio complessivo che riguarda l'erosione delle coste occorrono 130 mila euro e in cassa non c'è un soldo.

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