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Messina, trasferimenti all’Amam: è scontro fra i sindacati

È cosparso di difficoltà il passaggio di una settantina di lavoratori. Il presidente dell'ente Anastasi continua a chiedere tecnici qualificati. I confederali chiedono i concorsi interni per il personale, no ad ex Feluca e dipendenti Ato 3 per entrare in organico

MESSINA. Non è agevole il passaggio dei lavoratori delle società partecipate del Comune, Ato3 e Feluca, all'Amam, l'azienda che si occupa dei servizi idrici. E ci sono pure posizioni discordanti tra le organizzazioni sindacali. L'amministrazione comunale sia per una quindicina di ex Feluca (si occupavano della Rete civica di Palazzo Zanca e per alcuni mesi sono stati collocati ai Tributi) che per i 54 Ato3 sta pensando al passaggio all'Amam. Il presidente dell'ente, Alessandro Anastasi, ha più volte richiesto figure professionali tecniche, dirigenziali e amministrative. Per gli ex Feluca si è schierata la Fim Cisl, per gli Ato3 la Fp Cgil e l'Orsa Servizi. Ma nella vertenza in corso sono intervenuti i confederali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilctem Uil che hanno scritto al sindaco e agli assessori e per conoscenza alla Corte dei Conti contestando la mobilità all'Amam dei dipendenti delle Partecipate. Per le federazioni Comune e Amam devono procedere alla riqualificazione del personale interno. "La pianta organica del 19 novembre 2010 - scrivono - è oggi uno strumento non solo inattuale ma anche perlopiù disatteso. A questi lavoratori però nessuna risposta è stata data e quando hanno legittimamente chiesto di essere inquadrati per le loro mansioni, attraverso un concorso a titoli, è stato detto loro che era impossibile perché in contrasto con le norme del pubblico impiego, e cioè concorsi non solo interni e costo del lavoro bloccato all'anno precedente. Questa stretta osservanza della normativa - proseguono - sembra tuttavia valere solo per i dipendenti Amam dato che, mentre l'amministrazione comunale e i vertici aziendali asserivano queste certezze, nelle altre partecipate si procedeva agli avanzamenti di carriera, nell'ente si bandiva un concorso interno per un dirigente tecnico motivandolo però contraddittoriamente con l'assenza del dirigente amministrativo e Palazzo Zanca, procedendo per i suoi dipendenti nella contrattazione su questi stessi argomenti, annunciava inoltre ripetuti trasferimenti dalle società. I dipendenti Amam quindi trattati peggio degli altri, nonostante loro possano far valere una regolare assunzione avvenuta tramite concorso pubblico. Ma se l'Amam che è pur sempre una società per azioni deve sottostare ai limiti imposti dalla norma per le società controllate dall'ente locale, la differenza di trattamento dei suoi dipendenti sin qui adottata è illegittima e l'azione dell'amministrazione comunale del tutto irregolare". Intanto per i dipendenti Ato3 che il 30 settembre dovranno lasciare gli uffici di via Cavalieri della Stella per la chiusura definitiva dell'ente l'incontro in programma venerdì scorso a Palazzo Zanca con l'amministrazione comunale è stato rinviato a domani. Impiegati, sorveglianti e operai non percepiscono lo stipendio da luglio. Sugli ex Feluca, invece, in settimana, la Fim Cisl aveva espresso forti perplessità sulle promesse di una ricollocazione all'Amam. Oggi la "guerra tra poveri" di Ato3 ed ex Feluca ai quali si aggiungono gli interni dell'Amam che ambiscono a mansioni superiori.

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