MESSINA. L'insabbiamento sistematico del porto di Tremestieri era previsto prima ancora che si realizzasse. Ed è un prezzo che bisogna pagare al fatto che l'opera sia stata realizzata in quel posto. Si sapeva già che per venti giorni all'anno quello scalo sarebbe stato inutilizzabile. Si sapeva che quello scalo sarebbe stato solo uno scalo di emergenza, cioè provvisorio al quale avrebbe dovuto affiancarsi nel giro di un paio di anni una ben più ampia piattaforma. A parlare è chi ha seguito nelle vesti di Rup, responsabile del procedimento, la realizzazione del porto di Tremestieri. Rifiuta l'intervista davanti alle telecamere o alle macchine fotografiche perché, dice, avrebbe bisogno, essendo un funzionario pubblico di un permesso della sua amministrazione. Ma non si sottrae a qualche battuta telefonica. L'ingegnere Pietro Certo, dirigente del provveditorato opere pubbliche, ufficio strategico che si trova nel palazzo del genio civile, sottolinea come quel progetto sia stato gestito dalla prefettura e che prevedesse la realizzazione di uno scalo di emergenza.
ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI
Caricamento commenti
Commenta la notizia