MESSINA. Renato Accorinti resterà sindaco anche nei prossimi tre anni. Il consiglio di giustizia amministrativa ha respinto il ricorso in appello per il riconteggio delle schede al primo turno delle elezioni comunali di giugno 2013. La sentenza, relatore Silvia La Guardia, è stata pubblicata nel pomeriggio nel sito ufficiale del Consiglio di giustizia amministrativa e riguarda uno dei due appelli dopo la sentenza di gennaio del Tar che aveva rigettato il ricorso presentato dai candidati del Pd al consiglio comunale, Alessia Currò, Giovanna Venuti e Giovanni Cocivera.
I giudici amministrativi di secondo grado, Raffaele Maria De Lipsis, Marco Lipari, Silvia La Guardia (relatore), Marco Baricelli, Alessandro Corbino e Giuseppe Mineo, non hanno accolto la richiesta di riapertura dei plichi e il riconteggio delle schede nelle sezioni indicate dal ricorso e nelle quali - secondo i ricorrenti - si sarebbero registrate irregolarità.
A sentire i candidati al Consiglio, infatti, non sarebbero stati conteggiati per bene in alcune sezioni i voti al candidato consigliere e di conseguenza al candidato sindaco. Felice Calabrò, candidato del centrosinistra, per soli 59 voti non aveva vinto le elezioni al primo turno. Al ballottaggio Calabrò fu poi superato da Accorinti sostenuto dalla lista «Cambiamo Messina dal Basso».
Si chiude qui dunque la vicenda giudiziaria amministrativa postelettorale. Il sindaco Accorinti e la giunta resteranno in carica sino al 2018. Nel maggio scorso si era tenuta l’udienza al Cga sui ricorsi elettorali contro la vittoria alle comunali 2013 di Accorinti. I ricorrenti sono gli stessi che il 31 gennaio scorso si erano visti rigettare le prime istanze al Tar chiedendo il riconteggio delle schede per discrasie nei verbali. Sono i candidati delle liste Pd al Consiglio comunale ma non eletti alle ultime amministrative, Giovanni Cocivera, Alessia Currò e Giovanna Venuti, e tre cittadini: Rita Todaro, Giovanni Smedile ed Eleonora Falduto. Il sindaco Accorinti è stato difeso dall’avvocato Arturo Merlo.
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