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Messina, sull'ospedale Piemonte sindaco e deputati fanno quadrato

MESSINA. Sindaco e deputati decisi a rivolgersi al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Beppe Picciolo dei Dr pronto a rompere gli accordi con il governo Crocetta. Il no dell'assessorato regionale alla Sanità alla fusione tra ospedale Piemonte e centro Neurolesi per salvare i 78 posti letto del nosocomio di viale Europa ha portato allo stesso tavolo il sindaco Accorinti, i deputati regionali Picciolo e Santi Formica (assenti per altri impegni Marcello Greco, Nino Germanà e Franco Rinaldi) l'assessore comunale alla Salute, Nino Mantineo; il vicepresidente del Consiglio comunale, Nino Interdonato; il direttore scientifico dell'Irccs Centro Neurolesi, Dino Bramanti.

"Chiederò spiegazioni chiare ed esaurienti all'Autorità sanitaria regionale - ha affermato Accorinti - sull'ipotizzato diniego alla proposta presentata dalle forze sociali messinesi a da me condivisa. Chiederò, inoltre, l’alternativa dell'assessorato regionale alla nostra proposta circa l'utilizzo ottimale dei settantotto posti letto per acuti destinati al Piemonte e ne riferirò alle forze sociali, al Consiglio comunale e a tutta la città, consapevole del fatto che non potremo accettare che le scelte compiute da chi di competenza - ha concluso il sindaco - possano essere lesive dei diritti di cittadinanza di cui sono garante come primo cittadino".  Picciolo e Formica avevano presentato il disegno di legge sull'accorpamento Piemonte-Neurolesi. Formica: "A Catania, zona Librino, inaugureranno l'ospedale San Marco che non sanno come riempire, forse con tutti i posti letto che taglieranno anche al Piemonte come a Barcellona Pozzo di Gotto, la Regione ha scritto corbellerie in questo parere contrario alla fusione Piemonte-Neurolesi".

 

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