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Traghetti di Messina, l’antitrust «assolve» le società

L’Authority ha respinto il ricorso dei comitati dei pendolari che ipotizzava un accordo per evitare di farsi concorrenza sui servizi di trasporto

MESSINA. L'Antitrust assolve i traghettatori, Saro Visicaro e il comitato «La nostra città» invece no e, per questo, allerta palazzo Zanca. E il Comune valuterà l'opportunità di impugnare la sentenza di assoluzione emessa dall'Antitrust, l'autorità garante per la libera concorrenza nei confronti delle compagnie marittime che operano sullo Stretto. Lo ha detto l'assessore alla viabilità Gaetano Cacciola incalzato dal portavoce del comitato la nostra città Saro Visicaro.

«Non conosco il contenuto della delibera - ha detto Cacciola - ma posso assicurare che sarà valutata attentamente ogni cosa. Anche un eventuale ricorso». In pratica l'Antitrust ha giudicato inesistente il cartello ipotizzato tra le società di traghettamento che operano sullo Stretto a danno degli utenti. Secondo l'istruttoria avviata, due anni fa, su denuncia dei comitati dei pendolari le società Caronte Tourist, del gruppo di traghettamento di Ferrovie Italiane e Meridiano Lines, avrebbero stabilito le stesse tariffe, senza effettuare una vera e propria concorrenza. Di mezzo anche la sottoutilizzazione dell'approdo di Tremestieri comunque utilizzato dallo stesso gruppo di imprese in consorzio con la terminal Tremestieri. La sottoutilizzazione di Tremestieri sarebbe frutto sempre di quel cartello secondo la denuncia. Secondo l'Antitrust invece non sarebbe attribuibile alle tre società. E le tre società non avrebbero costituito alcun cartello.

 

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