MESSINA. I villaggi costieri e collinari della zona nord restano nuovamente a piedi. Come nel 2013. Gli autobus sono dei fantasmi a Salice, Masse, Castanea, Torre Faro, Gesso, Faro superiore, Ganzirri, Rodia, San Saba e Curcuraci. In più c'è che lo scuolabus, pagato a metà dagli utenti, viene garantito solo nella zona sud e non per gli studenti che abitano dall'Annunziata sino alla riviera tirrenica e a ridosso dei Colli Sarrizzo. Così ieri un centinaio di residenti guidati dai consiglieri del VI Quartiere Valeria Ballariano, Nunzio Cardullo e Giusy Feminò ha deciso di manifestare con cartelli a Palazzo Zanca chiedendo di essere ricevuti dal sindaco Accorinti. Penalizzati in particolare studenti e anziani. I primi hanno denunciato di dover saltare anche giorni di scuola o di università perché privi di mezzi privati in famiglia. Per i pensionati, senza bus, è molto difficile lasciare i villaggi di origine a meno che non strappino un passaggio per fare la spesa o ricevere cure sanitarie.
Gli esponenti politici hanno segnalato che il disservizio è tornato a rendere assenti i collegamenti dal dicembre scorso. Sottolineato anche il caso del bus 81 che riattivato per il trasporto dai Colli Sarrizzo al centro o a ridosso di Villafranca è stato garantito per un solo giorno prima della nuova e inspiegabile sospensione. Nel periodo natalizio i mezzi risaliti tra 35 e 40 per tutta la città sono nuovamente scesi a 25 lasciando smantellata la zona nord dove gli abitanti chiedono nuovamente risposte all'amministrazione. Il problema - secondo quanto si è appreso dall'Atm - è che molti bus, in particolare quelli più piccoli che servono i villaggi, sono stati costretti a ricorrere alle officine. Le vetture più grandi hanno vari anni alle spalle e necessitano di una manutenzione costante. Da qui il brusco calo di autobus che sta lasciando scoperta gran parte del territorio e i passeggeri alle fermate. Bisognerà attendere che i mezzi vengano riparati e rimessi in strada.
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