MESSINA. Per evitare che in Sicilia non arrivino o partano dallo Stretto treni a lunga percorrenza tutti i sindacati si sono uniti nell'assemblea che si terrà venerdì prossimo alle 10 nel salone dei Mosaici alla stazione Marittima. Secondo previsioni, infatti, nei prossimi mesi sarà messa in atto una drastica riduzione dei treni a lunga percorrenza e delle navi traghetto fino a giungere, entro giugno, alla cancellazione del diritto alla continuità territoriale tra Sicilia e Calabria. All'assemblea i sindacati hanno invitato i politici regionali e nazionali. L'incontro (saranno presenti centinaia di cittadini e lavoratori) vede insieme Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Orsa Ferrovie, Fast Confsal, Sasmant e Uslac.
Le sigle scrivono nella nota di presentazione che "L'abolizione "autoritaria" del diritto alla continuità territoriale dei siciliani si sta concretizzando nell'assoluto silenzio della classe politica, l'allarme più volte ribadito dal fronte sindacale trova riscontro nei programmi di Fs che punta alla drastica riduzione dei treni a lunga percorrenza e dei traghetti fino a giungere, presumibilmente nel mese di giugno alla completa cancellazione del servizio di trasporto universale che sarà "spezzato" a Messina e/o Villa San Giovanni - proseguono - costringendo i passeggeri a scendere dal treno, bagagli alla mano, per attraversare lo Stretto; come accadeva nell'immediato dopoguerra, mentre per il Nord si continua ad investire risorse pubbliche nell'alta velocità.
Il Governo nazionale insiste nella strada dell'austerity infliggendo colpi mortali ai servizi essenziali ed a pagarne lo scotto immediato è sempre il meridione - continuano i sindacati - con particolare accanimento verso la Sicilia.
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