PATTI. Lo chiamano l'uomo dai due cuori: è il sessantaduenne Cono Bruno, primario al Pronto soccorso di Patti e attuale responsabile dell'ufficio Igiene del Comune tirrenico. E' in attesa di trapianto e sta effettuando la riabilitazione all'Istituto Cot dopo che all'Ismett di Palermo gli hanno impiantato un cuore artificiale. Come lui solo una decina si trovano nella nostra isola nelle sue condizioni. Bruno ha lanciato un appello per difendere la buona Sanità siciliana che oggi gli consente di restare in vita.
Il medico, che ha alle spalle un passato da atleta, ha scoperto improvvisamente di essere affetto da un grave scompenso cardiaco e ha deciso di affidarsi alle due strutture dell'Isola e per il momento vive con un due cuori: uno naturale (in pratica disattivato) e un altro artificiale alimentato da una batteria sino a quando non sarà effettuato il trapianto a Palermo. Accanto al letto dell'Istituto Cot due batterie rappresentano la vita; nel torace una piccola pompa artificiale che alimentata elettricamente pompa il sangue al posto del cuore naturale. Accanto i medici e gli infermieri dell'unità di riabilitazione cardiovascolare e respiratoria dell'Istituto e i suoi parenti. In prima fila la moglie, Rosalba, infermiera, che all'Ismett, dove viene fornita assistenza psicologica al paziente e alle famiglie, ha frequentato un corso per l'assistenza nella delicata fase post operatoria e per il funzionamento del cuore artificiale che dev'essere sempre alimentato.
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