MESSINA. Cinque condanne sono state chieste dall'accusa nel giudizio abbreviato dell'operazione "First Aid" l'indagine della Guardia di Finanza di Taormina che lo scorso luglio ha portato a galla una serie di truffe alle compagnie di assicurazioni attraverso la simulazione di falsi incidenti stradali. Cinque gli indagati che hanno chiesto il rito abbreviato, per i quali il pubblico ministero ha chiesto al gup Monica Marino condanne che oscillano da un minino di 3 anni fino ad un massimo di 13 anni e 10 mesi. In particolare per Camelo Compagnino l'accusa ha chiesto 3 anni, per Massimo Donato in tutto 5 anni. La condanna più pesante è stata chiesta nei confronti di Rosario Genati, per lui il pubblico ministero ha chiesto complessivamente 13 anni e 10 mesi. Inoltre per Salvatore Moschella chiesti in tutto 5 anni e 6 mesi e per Lucio Parisi chiesti in totale 10 anni e 4 mesi. A sostenere le ragioni della difesa gli avvocati Giuseppe Carrabba, Ernesto Pino, Fabrizio Alessi, Ivan Albo e Enzo Trantino. Si prosegue il 19 febbraio per la conclusione delle arringhe della difesa e per la sentenza. Il processo è solo uno stralcio del troncone principale per il quale la procura ha già chiesto il giudizio immediato. Nel 2013 un uomo si rivolse alla Guardia di Finanza di Taormina riferendo di essere stato avvicinato da una persona che gli aveva proposto di partecipare ad un falso incidente stradale promettendo in cambio del denaro. Quelle dichiarazioni fecero scattare una serie di intercettazioni che permisero di scoprire decine di incidenti fasulli nel territorio tra Taormina, Giardini Naxos e nella vicina provincia di Catania.
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