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Tagli a navi e treni, cittadini e istituzioni in piazza a Messina

MESSINA. Nei numeri si profila come la più grande protesta degli ultimi anni in città. Sabato prossimo, alle 9, con partenza da piazza Municipio il corteo composto da cittadini, comitati, sindacati, esponenti politici e istituzionali per fermare il Piano delle Ferrovie che da giugno comporterà il taglio di quasi tutti i treni a lunga percorrenza e l'utilizzo di una sola nave traghetto notturna per l'imbarco e lo sbarco dei convoglio. Non ci saranno colori politici o sindacali differenti ma sarà una marcia comune contro il disegno delle Ferrovie che due giorni fa avevano ribadito le che non ci saranno tagli ai servizi.

Venerdì pomeriggio, al salone dei Mosaici della stazione Marittima, si sono ritrovati in tanti come l'ex assessore regionale Nino Bartolotta, esponente del Pd, i Cinquestelle con la deputata Valentina Zafarana, i sindacati confederali come la Cisl e gli autonomi dell'Orsa, il sindaco Renato Accorinti, il sindaco di Santa Marina Salina Massimo Lo Schiavo, consiglieri comunali e di quartiere, esponenti di Destra come Ciccio Rizzo e gli iscritti di Vento dello Stretto, Cambiamo Messina dal Basso. Tra gli organizzatori della mobilitazione che sui social network sta ricevendo molti consensi sia da Destra che da Sinistra l'ex presidente del V Quartiere Alessandro Russo che scrive: "Chiamiamo a raccolta i cittadini di Messina, della nostra provincia, delle Isole minori, di tutta la Sicilia, le associazioni, i movimenti e le istituzioni tutte, senza distinzioni di alcun tipo, per chiedere a voce alta alle FS che la continuità territoriale dei trasporti tra Sicilia e Continente sia salvata; che la prevista soppressione dei treni da e per la Sicilia sia cancellata; che i posti di lavoro (100 unità) impiegati nel traghettamento dello Stretto e nelle ferrovie siano salvaguardati".  Anche il presidente della Regione Rosario Crocetta che venerdì pomeriggio è giunto all'hotel Royal si è detto pronto alla protesta accanto a ferrovieri e marittimi. Tra i precari saranno una settantina a perdere il posto con il nuovo piano, in 62 tra i diretti andranno in esubero anche se le Ferrovie hanno già annunciato la loro ricollocazione. Il ministro ai Trasporti Lupi incontrerà Crocetta per verificare insieme se il Piano potrà essere messo in atto oppure no. Le Ferrovie puntano al collegamento veloce ex Metromare visto che è stato pubblicato il bando triennale da 21 milioni di euro. Ma per sindacati e forze politiche il servizio c'era già.

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