BARCELLONA POZZO DI GOTTO. Il giallo sulle responsabilità nell'omicidio di Roberto Crisafulli, il trentaduenne di Barcellona, ucciso all'alba di venerdì con un colpo di fucile al petto, sembra risolto. Dopo una nottata di interrogatori, il sostituto procuratore di Barcellona Fabio Sozio, sulla base dell'attività condotta dai Carabinieri della Compagnia di Barcellona coordinati dal capitano Fabio Valletta, ha disposto il fermo di indiziato di reato per omicidio volontario nei confronti di Alessandro Crisafulli, ritenuto il responsabile dell'uccisione del fratello, in via Statale Oreto a Barcellona.
A questa conclusione gli investigatori sono arrivati al termine di una serie di interrogatori ricchi di colpi scena. Alessandro Crisafulli, assistito dall'avvocato Sebastiano Campanella, nella sua ricostruzione dei fatti, ha infatti scaricato la responsabilità dell'omicidio sul padre Cosimo, sostenendo che a sparare sia stato lui e che il suo intervento sia stato solo quello di togliere il fucile dalle mani del genitore. Così facendo ha modificato la sua prima ammissione di colpa, pronunciata all'arrivo dei carabinieri all'alba di venerdì. Gli inquirenti hanno riascoltato prima il padre e poi la madre Venerina Mattina, le uniche due persone che hanno assistito alla tragedia, registrando anche in questo caso una nuova versione dei fatti, confermate le ultime dichiarazioni del figlio.
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