MESSINA. Finisce sotto sequestro il depuratore di Acqualadroni. Denunciati il direttore generale Luigi Rosa e il dirigente Giovanni D'Arrigo. Appena dieci giorni fa era stato sequestrato il depuratore di San Saba. In quel caso erano stati denunciati per reati ambientali il direttore generale Luigi La Rosa ed il presidente Leonardo Termini.
Continua l'attività di monitoraggio ambientale da parte della Capitaneria che nel mirino ha messo proprio l'azienda meridionale acque. L'obiettivo dei controlli e dei sequestri è la salvaguardia dell'ambiente marino e costiero e la tutela dell'igiene pubblica unitamente alla tutela del demanio marittimo dello Stato. L'attività giudiziaria che riguarda il sequestro del depuratore di Acqualadroni è stata coordinata dal Sostituto Procuratore Piero Vinci. «Gli uomini della Guardia costiera guidati dal comandante Antonino Samiani - si legge in una nota ufficiale della guardia costiera - hanno riscontrato un gravissimo stato di abbandono delle strutture ed il malfunzionamento generale dell'impianto. Nel depuratore mancava, tra l'altro, la disinfezione delle acque attraverso clorazione, lo stesso impianto si presentava non funzionante all'atto del controllo. Inoltre - spiega ancora la Capitaneria - numerose deficienze sono state riscontrate nella gestione dei rifiuti e nella custodia della documentazione prevista dal Codice ambientale attestante il corretto smaltimento dei rifiuti di depurazione, rendendo impossibile risalire alla produzione ed al relativo smaltimento degli stessi».
Nei giorni scorsi era finito sotto sequestro il depuratore di San Saba. Secondo la guardia costiera, che ha condotto le indagini e secondo la magistratura che ha disposto il sequestro, non funzionava per nulla. C'erano fanghi che non venivano trattati adeguatamente. C'era un sedimentatore fuori uso. Numerosi i casi di piodermiti e di infezioni che avevano colpito in particolare i bambini. La replica del direttore dell'Amam La Rosa: «Siamo stati noi a segnalare all'agenzia regionale per l'ambiente il malfunzionamento del sedimentatore di San Saba. Ma la situazione è molto diversa da quella che appare. I valori degli inquinanti sono poco al di sopra del consentito. Vale a dire che non è mai arrivata una quantità di liquami tale da rendere pericoloso il mare». La Rosa interviene anche su un altro argomento che è stato oggetto di polemiche e di denunce fatte da ambientalisti: la fuoriuscita di liquami all'altezza dell'istituto ortopedico di Ganzirri: «L'inconveniente è creato dall' acqua che proviene dall'impianto di refrigeramento dell'ospedale».
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