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"Appalti truccati nel Messinese": 7 misure cautelari a Patti, tra gli adagati il sindaco

PATTI. La polizia sta eseguendo a Patti (Messina) un'ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal gip, su richiesta della locale Procura, nei confronti di sette persone: quattro sono state ristrette ai domiciliari, due sospese dall'esercizio del pubblico ufficio mentre a una persona è stato notificato il divieto di dimora nel Comune di residenza. Tra le persone destinatarie dell'avviso di garanzia per associazione a delinquere, abuso d'ufficio, corruzione e turbativa d'asta, c'è anche il sindaco di Patti, Mauro Aquino.

Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver promosso e organizzato, in forma associata, un sistema di aggiudicazione di appalti pubblici per l'assegnazione di servizi di assistenza socio-sanitari, mediante la turbata libertà degli incanti nel procedimento di scelta del contraente, la frode nella fornitura di servizi, la corruzione, la concussione, la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. I risultati dell'operazione denominata "Patti & Affari" saranno illustrati in conferenza stampa nella questura di Messina alle 12.

Gli altri amministratori indagati sono il presidente del consiglio comunale Giorgio Cangemi, il vice presidente Alessio Papa, l'assessore Nicola Molica, i consiglieri comunali Domenico Pontillo e Nicola Giuttari, l'ex sindaco Giuseppe Venuto, l'ex vice sindaco Francesco Gullo e il sindaco di Librizzi Renato Cilona.  Le quattro persone finite agli arresti domiciliari sono Michele Cappadona e Giuseppe Pizzo, rappresentanti di due cooperative sociali; Salvatore Colonna, funzionario del Comune di Patti, e Giuseppe Busacca imprenditore dello stesso settore assistenziale. Divieto di dimora per i funzionari Tindaro Giuttari, Luciana Panasiddi e Carmelo Zeus

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