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Messinambiente, Natale Cucè ritorna al suo posto

MESSINA. Natale Cucè rientra alla Messinambiente. Il sindaco Accorinti ribalta il licenziamento in tronco voluto a fine marzo dall'ex commissario della società, Alessio Ciacci, e ha siglato la transazione che consente al dirigente tecnico di ritornare tra gli uffici di via Dogali anche se pare che la sua destinazione sarà l'Amam visto che l'ente del villaggio Ritiro nei prossimi mesi, con la liquidazione definitiva della Messinambiente, asumerà la gestione del ciclo dei rifiuti.

Accorinti, l'attuale liquidatore di Messinambiente, Giovanni Calabrò e Cucè, presenti i rispettivi avvocati, hanno firmato ieri a Palazzo Zanca l'atto di transazione successivo al licenziamento di Cucè avvenuto lo scorso 27 marzo. Le parti, dopo avere esaminato i contenuti della questione, hanno manifestato unitamente al lavoratore la volontà di conciliare e transigere la lite in via bonaria ed extragiudiziale per eliminare il contenzioso già insorto.

Nell'atto si è proceduto alla ricostituzione del rapporto di lavoro mediante la reintegrazione in azienda dell'ingegnere Cucè con mantenimento del livello di inquadramento giuridico ed economico e la qualifica già dal tecnico posseduti al momento del suo licenziamento e conseguente corresponsione anche a titolo di risarcimento del danno tutto lamentato in ricorso, delle retribuzioni maturate tra la data del licenziamento e quella di effettivo reintegro in servizio, il riconoscimento della relativa anzianità di servizio e del diritto alle ferie dell'anno 2015 non godute.
Cucè è stato posto nella condizione in cui si sarebbe trovato oggi in assenza del licenziamento. Accorinti ha affermato: «Senza volere entrare nel merito della vicenda, anche se riteniamo non sussistano motivazioni così gravi da impedirne una soluzione extragiudiziale, abbiamo risolto una questione che avrebbe potuto produrre pesanti conseguenze economiche sia per noi che per Messinambiente. Nella qualità di capo dell'amministrazione comunale esprimo il massimo dell'apprezzamento per il lavoro svolto da Alessio Ciacci e mi auguro di riaverlo presto con noi per nuovi e futuri incarichi». In primavera la decisione di Ciacci suscitò parecchie polemiche con Cucè che si ritrovò la stanza chiusa con il lucchetto. Le motivazioni - secondo quanto si era appreso - nascevano dalle disposizioni che per Ciacci Cucè non avrebbe seguito in particolare nella gestione dei servizi e del personale. Dopo il licenziamento l'ingegnere aveva minacciato ricorso al giudice del lavoro con richiesta di risarcimento danni all'amministrazione comunale. Non è ancora arrivata la sentenza che i legali, oggi che Ciacci non è più a capo dell'ente di via Dogali, hanno ratificato nella stanza del sindaco l'accordo. Accorinti ha voluto lanciare anche un segnale di apertura nei confronti di Ciacci che dallo scorso mese ha lasciato la Messinambiente insieme al fido consulente Raphael Rossi. Il primo cittadino aveva annunciato per Ciacci un incarico di esperto per i rifiuti all'Amam e dunque la strada dell'ex commissario della Messinambiente potrebbe nuovamente incrociarsi con quella di Cucè. Secondo il nuovo commissario Calabrò il licenziamento di Cucè non era la strada migliore seguita perché avrebbe potuto mettere in difficoltà finanziaria l'azienda posta in liquidazione e in proroga sino al passaggio definitivo di uomini e mezzi all'Amam.

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