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Stromboli, i segreti del vulcano scoperti dai ricercatori

La novità: gran parte del magma eruttato è in larga parte già presente nella parte alta del cratere

Stromboli, Sicilia

STROMBOLI. Il più esplosivo cratere delle Eolie sempre più monitorato. Studiosi fiorentini scoprono il segreto sulle eruzioni. Billi, grazie al progetto dell’Enea, é il radar che analizza i fumi dei crateri per prevedere eventuali eruzioni. L'ateneo fiorentino è riuscito a spiegare il segreto del continuo «borbottio» del vulcano. Dal 2002 a Stromboli lavorano i ricercatori del Laboratorio di Geofisica Sperimentale dell'Università di Firenze, struttura di ricerca del Dipartimento di Scienze della Terra, che sorvegliano con un monitoraggio quotidiano l'attività eruttiva e ne studiano le dinamiche per la mitigazione del rischio vulcanico.

Il frutto delle ricerche coordinate da Maurizio Ripepe, ricercatore di Geofisica della terra solida, - è stato recentemente pubblicato su Nature Communications e segna un punto di novità rilevante in questo settore. «Finora la comunità scientifica – spiega Ripepe - reputava che le colate di lava fossero alimentate dal magma profondo (7-10 km di profondità), che periodicamente, invece di risalire nel cratere principale, si incanalava verso le bocche laterali, fuoriuscendo lungo le pendici non abitate del vulcano fino al mare.

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