PATTI. ”Se il comune non interviene alla riparazione della condotta idrica che ha causato una buca di oltre un metro in larghezza e ben tre di profondità , peraltro posta proprio al centro della rampa di imbocco della costruenda superstrada, Patti – San Piero Patti, dobbiamo gioco forza chiuderla alla viabilità perché il tutto è alquanto pericoloso”. Lo dice, con fermezza e senza mezzi termini, il consulente del commissario dell’ex Provincia Regionale di Messina, Benedetto Sidoti Pinto, dirigente responsabile della viabilità provinciale. In pratica, quel tratto iniziale dello scorrimento veloce, che al momento è in funzione sino in contrada Prato, a trecento metri dal bivio del Colle Maffone, oltre a determinare un serio intralcio per la viabilità, rappresenta un costante pericolo per tutti gli utenti che la attraversano, dato che ormai è diventata il punto di riferimento di tutti gli automobilisti, visto che in soli dieci muniti raggiungono, il bivio di Colla Maffone, gli ultimi metri attraverso una stradina in terra battuta, invece della mezz’ora abbondante che occorreva nel percorrere la vecchia statale per arrivare a Librizzi, San Piero Patti, per poi proseguire verso i centri nebroidei interni, in primis Floresta.
“ Si tratta di una situazione, ormai diventata insostenibile – prosegue Sidoti Pinto - in quanto ogni giorno che passa aumenta il rischio di possibili incidenti, anche perché nonostante il divieto di superare precisi limiti di velocità, sono molti gli utenti che non li rispettano. In effetti ormai è da oltre tre mesi, che si è formata quella buca. Il Comune tra l’altro è stato sollecitato, più volte perché il tutto è causato da un tubo rotto della loro conduttura. Per cui, ogni qual volta manda, l’acqua attraverso l’acquedotto, quando la tolgono, per pressione si tira tutto il materiale a fondo, causando il cedimento del terreno.
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