MESSINA. Il pubblico ministero Fabrizio Monaco ha chiesto dure condanne, per un totale di 46 anni e mezzo, nel processo su un traffico di droga in città e nella provincia tirrenica. Si tratta del procedimento scaturito dall'operazione antidroga "Gioia" condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo a marzo e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Al vaglio del gup Tiziana Leanza, i sette indagati che hanno chiesto il giudizio con il rito abbreviato. Il pubblico ministero Monaco, a conclusione del suo intervento, ha chiesto condanne che oscillano da un massimo di 11 anni fino ad un minimo di un anno e mezzo. In particolare il rappresentante dell'accusa ha sollecitato la condanna più elevata per Lucio Mazza, chiedendo 11 anni. Inoltre per Daniele Mazza chiesti 8 anni e 4 mesi, per Angelo Conti, 9 anni, per Davide Montrone 5 anni, per Carmelo Montrone 5 anni, per Redouane Rahbib 6 anni e 8 mesi.
Infine per Antonio Orlando, un anno e sei mesi. L'udienza è stata rinviata al 21 ottobre, proseguirà per completare gli interventi degli avvocati e per la decisione. L'operazione "Gioia" è scattata lo scorso marzo quando scattarono 21 arresti, il rinvio a giudizio però fu chiesto per trenta persone. Nel frattempo, per il troncone principale, è già stato disposto il rinvio a giudizio restano gli indagati che hanno chiesto i riti alternativi. Le indagini, svolte dai militari del Nucleo investigativo, sono lo sviluppo di altri accertamenti, eseguiti sempre dai carabinieri nel 2008, relativi ad indagini su presunti favoreggiatori dei fratelli Vincenzino e Calogero Mignacca, all'epoca latitanti e poi rintracciati a novembre 2013.
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